Dal 23 al 25 ottobre la comunità dell’anestesia e dell’area critica si ritrova a Roma per Icare 2025, tre giornate intense che uniscono ricerca, formazione e pratica clinica. Un appuntamento pensato per trasformare evidenze e confronto multidisciplinare in strumenti utili al letto del paziente, oggi e nei prossimi anni.

Tre giorni per guardare avanti
Il 79° Congresso nazionale Siaarti sceglie il Rome Marriott Park Hotel come casa del dialogo tra professionisti italiani e internazionali, fissando un’agenda serrata che scandisce momenti di confronto e sessioni scientifiche ad alta densità. La sede e le date – 23-25 ottobre 2025 – sono indicate nei materiali ufficiali dell’evento, che incorniciano un programma dove la qualità metodologica e l’utilità clinica guidano le scelte organizzative, dall’impostazione delle sessioni ai format esperienziali pensati per chi opera in contesti complessi.
Il cuore della proposta è una visione che tiene insieme medicina perioperatoria, terapia intensiva, emergenza-urgenza, gestione del dolore e implementazione delle linee guida. Non un semplice elenco di temi, ma il tentativo di cucire un percorso coerente, capace di far dialogare competenze tecniche e abilità non tecniche. Formazione mirata, aggiornamento continuo e pratica quotidiana diventano così capitoli di un’unica storia clinica, in cui ogni passaggio ha come riferimento l’esito per il paziente e la sicurezza dei percorsi assistenziali, come esplicitato dalle note informative diffuse dalla società scientifica.
Laboratori, simulazione e confronto multidisciplinare: dentro l’ossatura scientifica di Icare 2025
La struttura del congresso valorizza l’apprendimento sul campo. Il ritorno del Sim Lab mette in scena scenari ad alta fedeltà per rafforzare capacità decisionali, comunicazione in team e gestione delle situazioni critiche. La simulazione non sostituisce l’esperienza, la accelera: consente di sbagliare in sicurezza, di rivedere insieme i passaggi, di fissare comportamenti che al momento giusto salvano tempo e, spesso, vite. È questo l’approccio didattico enfatizzato dagli organizzatori, con debriefing guidati a chiudere ogni percorso e trasformare l’azione in consapevolezza professionale.
Accanto alla simulazione, il disegno scientifico amplia l’orizzonte con sessioni su best practice e sguardi sulla medicina del futuro. L’obiettivo è coniugare rigore delle evidenze e flessibilità operativa, offrendo strumenti pronti all’uso nella rete perioperatoria e nei reparti di intensiva. In questo alveo si inserisce la vocazione del congresso a essere luogo di “sintesi” tra ricerca e pratica: una lettura condivisa che la leadership della società ribadisce come fondamento per un’assistenza concreta e misurabile nei reparti e nei percorsi clinici complessi.
Dalla gestione del sanguinamento all’equilibrio emostatico: cosa aspettarsi dal nuovo Coagulation Lab
Tra le novità di quest’anno debutta il Coagulation Lab, un’area tematica che accende i riflettori sulla gestione del sanguinamento e sull’equilibrio emostatico nei contesti più impegnativi: trauma, terapia intensiva, ostetricia e chirurgia maggiore. Il percorso integra il supporto del Visco Lab per interpretare i test viscoelastici e affrontare con lucidità gli unmet need che persistono nella pratica. L’idea di fondo è colmare gap operativi con strumenti condivisi, riducendo variabilità e tempi decisionali nei momenti in cui ogni minuto pesa.
Questa impostazione risponde a una necessità sentita trasversalmente: mettere a terra protocolli snelli e aggiornati, sostenuti da una formazione che non si esaurisce nella teoria. Il congresso, in questo senso, intende offrire percorsi che uniscano teoria, pratica e feedback immediato, con l’ambizione di trasferire nelle sale operatorie e nelle terapie intensive procedure più omogenee e risultati più prevedibili. Le stesse pagine ufficiali dell’evento richiamano l’esistenza di programmi dedicati, segno di un investimento specifico su questa area critica.
Un ponte con la veterinaria clinica: il programma ICare-Vet e il dialogo tra saperi
Prende forma anche ICare-Vet, un programma parallelo che coinvolge gli anestesisti veterinari in due giornate di confronto su dolore perioperatorio e cronico, fluidoterapia, supporto respiratorio ed ecografia point-of-care. Il disegno prevede formati interattivi – tavole rotonde, confronti pro/con, dialoghi con esperti – per favorire contaminazioni positive tra medicina veterinaria e umana. Guardare oltre i confini disciplinari non è un esercizio di stile: è un modo per migliorare ciò che facciamo ogni giorno con i pazienti.
Questa apertura risponde alla stessa logica che ha portato a confermare il Village delle Regioni, uno spazio di confronto tra modelli sanitari territoriali italiani, con l’obiettivo dichiarato di promuovere equità di accesso e armonizzazione degli standard di cura. Le risultanze dei dibattiti offriranno alla società indicazioni operative per la formazione continua e la ricerca clinica da condividere con le istituzioni, un passaggio cruciale per tradurre il confronto nel linguaggio delle politiche sanitarie.
Voci e responsabilità: la regia scientifica
La guida del congresso porta la firma di Elena Bignami, presidente Siaarti, e di Franco Marinangeli, responsabile del Comitato congressi, che condividono la responsabilità scientifica dell’iniziativa. Nelle comunicazioni ufficiali emerge una linea chiara: ICare è il momento in cui esperienze e prove si incontrano per diventare miglioramento concreto dell’assistenza, con un’enfasi marcata sulla multidisciplinarità e sull’apprendimento esperienziale. È un patto con i pazienti e con i professionisti, perché il sapere si trasformi in prassi.
Questa “regia” si riflette nel montaggio delle giornate, dove realtà diverse s’incastrano in un disegno unitario: simulazione avanzata, nuovi laboratori dedicati all’emostasi, dialogo con la veterinaria clinica, attenzione a linee guida e buone pratiche. Non un mosaico casuale, ma una trama coerente che prova a ridurre le distanze tra raccomandazioni e letti di reparto, anche attraverso momenti di confronto strutturati e feedback immediati dopo ogni esercitazione.
Come arrivare e iscriversi senza affanni
L’organizzazione ha predisposto indicazioni logistiche e scadenze precise. Le registrazioni online chiudono sabato 19 ottobre alle 23:59, con possibilità di iscrizione onsite da giovedì 23 ottobre alle 8:30. Per agevolare gli spostamenti, è previsto un servizio navetta gratuito dalla stazione metro Magliana in fasce orarie dedicate e, nella mattina di giovedì 23, una navetta a pagamento dalla Stazione Termini verso la sede congressuale. Tutti i dettagli sono riportati sul sito ufficiale dell’evento.
Queste informazioni pratiche si affiancano a un ecosistema congressuale vivace, che include anche momenti promossi dai partner industriali. Tra le iniziative comunicate pubblicamente figura, per esempio, una Lunch Session programmata venerdì 24 ottobre (13:15-14:15) da un’azienda del settore, dedicata alle sfide della donazione di cuore da DCD nel contesto italiano. È un tassello che conferma l’ampiezza del confronto, nel rispetto dell’indipendenza del programma scientifico.
Domande essenziali prima di partire
Quali sono i pilastri scientifici delle tre giornate? I materiali congressuali mettono al centro medicina perioperatoria, terapia intensiva, emergenza-urgenza, gestione del dolore e implementazione delle linee guida. A questi si affiancano format pratici – come Sim Lab e Coagulation Lab – per trasformare evidenze e raccomandazioni in competenze spendibili subito nei percorsi clinici, con debriefing guidati per consolidare l’apprendimento e ridurre la variabilità delle cure.
Che cosa rende “diversa” questa edizione rispetto al passato? L’edizione 2025 amplia l’approccio multidisciplinare con il debutto del Coagulation Lab e un programma ICare-Vet dedicato agli anestesisti veterinari. Rimane il Village delle Regioni, pensato per confrontare modelli territoriali e orientare strategie di formazione continua e ricerca clinica da condividere con le istituzioni, con l’obiettivo di rafforzare equità e standard nazionali.
Quali accortezze organizzative conviene considerare in anticipo? Verificare la scadenza delle iscrizioni online e gli orari di apertura dell’onsite, pianificare gli spostamenti utilizzando le navette segnalate (metro Magliana e, il 23, collegamento dalla Stazione Termini) e consultare il programma finale per scegliere sessioni e laboratori più affini al proprio profilo clinico. Sono indicazioni semplici che fanno la differenza quando l’agenda diventa serrata.
Una rotta comune che parla di cura, oggi e domani
Al netto delle etichette, questo congresso racconta un mestiere che non si accontenta di conservare il presente. L’idea è crescere insieme, trasformare dati e esperienze in percorsi più sicuri e accessibili. La direzione scientifica – con Elena Bignami e Franco Marinangeli – marca una strada fatta di multidisciplinarità, simulazione e laboratori tematici: non promesse, ma gesti concreti per chi lavora nell’area critica. Da Roma parte un messaggio semplice: competenze condivise, responsabilità comune, pazienti al centro.