Il 2026 cambia il modo di partire: il viaggio non è più una pausa dalla vita, ma un riflesso autentico di ciò che amiamo. L’orizzonte è personale, sensoriale, profondamente emotivo. E dalla nostra analisi emerge un punto chiave: passioni, rituali, benessere e tecnologia plasmano ogni tappa, dal primo clic alla scelta dell’ultima esperienza.

Il viaggio che parla di noi: dati, contesto e metodo
La nostra redazione ha esaminato il nuovo Travel Trends Report 2026 di Skyscanner, che racconta un turismo sempre più “su misura”, alimentato da dati proprietari e da una ricerca internazionale. Nel quadro delineato dalla piattaforma, in cui si incrociano miliardi di ricerche e insight dei viaggiatori, il viaggio diventa espressione di sé: si sceglie dove andare per vivere ciò che conta davvero, non per scappare dalla routine. È uno spostamento di prospettiva confermato anche dalla narrativa ufficiale del report, che individua sette macro-trend destinati a guidare le scelte del prossimo anno.
Questo cambio di passo non avviene nel vuoto. Il termometro globale del turismo indica un settore in salute e orientato alla qualità dell’esperienza: UN Tourism ha rilevato un aumento del 5% degli arrivi internazionali nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, superando anche i volumi pre‑pandemici. In Europa, la domanda cresce nelle stagioni di spalla e nelle aree meno affollate, confermando la ricerca di autenticità e ritmi più umani. È il terreno perfetto perché i viaggi personalizzati mettano radici.
La tecnologia che orienta le scelte
Se il 2026 sarà l’anno dell’itinerario costruito attorno a passioni e priorità, è anche perché gli strumenti digitali si sono fatti più maturi. Dalle pagine “Future of Travel” di Skyscanner emerge che oltre la metà dei viaggiatori (54%) si sente pronta a usare l’AI per pianificare e prenotare: si chiede all’intelligenza artificiale di ricercare dove andare (38%), di comporre un itinerario (33%) e di confrontare opzioni e prezzi (32%). Restano però timori concreti: l’accuratezza delle informazioni (49%), il sovraccarico di scelte (24%) e la rilevanza delle proposte (22%).
È un’evoluzione che procede insieme all’ispirazione social e alle community online, componenti ormai centrali nel cosiddetto “viaggio prima del viaggio”. Nel suo racconto dei trend 2026, Skyscanner mette in dialogo i propri numeri con contributi di partner come Reddit e Penguin Books, a testimonianza di quanto passioni culturali e conversazioni digitali guidino la scoperta. Non si parla solo di tecnologia: si parla di scelte emotive supportate dai dati, capaci di trasformare la pianificazione in un processo creativo e consapevole.
Dal respiro all’alta quota: la montagna tutto l’anno
Non più soltanto neve e piste: la montagna seconda metà dell’anno diventa promessa di aria pulita, silenzio e natura. Secondo i dati italiani, il 78% prenderebbe in considerazione un’evasione estiva o autunnale in quota, spinto soprattutto dal desiderio di respirare meglio (57%), ritrovare quiete (56%) e camminare tra laghi ed escursioni (48%). Con quasi metà degli intervistati pronta ad alternare mete iconiche e località meno battute, l’alta quota si conferma rifugio emozionale, in ogni stagione, per chi cerca ritmo lento e benessere reale.
Lo scenario globale fotografato da Skyscanner rafforza il segnale: l’onda dell’Altitude Shift porta i viaggiatori a “cercare più in alto” anche fuori dall’inverno. A livello internazionale, il piano montagna entra nel radar di sette persone su dieci per l’estate o l’autunno 2026, mentre le ricerche con il filtro alberghiero “room with a mountain view” segnano un incremento a doppia cifra anno su anno. È il bisogno di serenità, prima ancora dello sci, a guidare la bussola.
Quando l’hotel decide il viaggio
Fra i segnali più netti di questa nuova stagione c’è la centralità dell’alloggio. In Italia, il 41% ha scelto la destinazione in funzione della struttura in cui soggiornare: non un semplice letto, ma un’esperienza a sé, che privilegi semplicità e comfort (25%), servizi esclusivi (22%) e un di più capace di accendere l’immaginazione (17%). È una rivoluzione silenziosa: l’hotel diventa motivazione, non conseguenza, e detta il ritmo del racconto di viaggio dall’arrivo all’ultimo check‑out.
Skyscanner ha dato un nome a questa spinta: Destination Check‑in. L’alloggio “evento” ribalta la gerarchia delle decisioni: si parte per vivere un’architettura, un design, un’atmosfera. Il trend dialoga con l’estetica dei social, ma affonda nella ricerca di comfort emotivo e memorie concrete. E i comportamenti osservati a livello internazionale confermano l’appeal dei soggiorni identitari, sempre più cercati e condivisi.
Rituali che viaggiano: skincare, spa e benessere
Nel lessico 2026, la bellezza è itinerario. Glowmads è il trend che intreccia skincare, beauty store e trattamenti alla trama del viaggio: in Italia, il 22% ha già pianificato un’uscita con questo criterio, il 18% acquista prodotti skincare in loco e il 23% cerca novità introvabili in patria. Per uno su quattro, la routine di bellezza è ormai parte della vacanza quanto una visita o un tramonto: un gesto di cura che cambia lo sguardo sui luoghi attraversati.
A sostegno di questa traiettoria c’è la crescita strutturale dell’economia del benessere. Le analisi del Global Wellness Institute indicano un’espansione robusta nei prossimi anni, con il comparto wellness diretto verso traguardi record entro il 2027 e la wellness tourism fra i segmenti più dinamici. È il segno che il desiderio di stare bene non è un capriccio di tendenza, ma un investimento culturale e personale che sta ridefinendo le priorità del tempo libero.
Connessioni, letture, famiglie: il viaggio come relazione
La voglia di incontro non conosce confini: più di un italiano su due ha viaggiato o sta pensando di farlo all’estero per conoscere nuove persone, dal desiderio di amicizia alle opportunità nate online. Le vacanze diventano così spazio di apertura: il 37% le vive come occasione per nuove conoscenze e il 27% per immergersi in culture diverse, con legami reali che superano lo schermo e restano nel ricordo. L’emozione, qui, guida davvero l’itinerario.
Rinasce anche la lettura in viaggio: Bookbound è un invito a perderci tra scaffali, librerie iconiche e luoghi citati nei romanzi. Il 56% ha già organizzato o sta valutando una partenza ispirata a libri e autori; il 58% ritiene importante dedicare tempo alla lettura in vacanza; il 29% sogna pagine cartacee e il 26% segue le tracce dei personaggi. A livello globale, cresce anche l’uso del filtro “library” per gli hotel: un segnale di viaggi più lenti e riflessivi.
Infine, si allarga l’album dei ricordi condivisi: i viaggi multi‑generazionali corrono. Negli ultimi due anni ha viaggiato con bambini il 24%, con figli adulti il 22%, con i propri genitori il 14% e con tre generazioni insieme il 10%. Perché partire insieme? Per creare nuovi ricordi (42%) e rafforzare i legami (29%): un tempo prezioso che rimette al centro ciò che conta, oltre qualsiasi tendenza.
Dove andare nel 2026: geografie in movimento
Guardando all’Europa, l’algoritmo delle ricerche premia luoghi che sanno essere veri e al tempo stesso sorprendenti. In Polonia, Rzeszów catalizza l’interesse grazie a collegamenti in crescita e a un patrimonio di piazze e castelli, con un +498% anno su anno. In Italia, Salerno brilla per il suo lungomare e la vicinanza alla Costiera Amalfitana, sostenuta da migliori connessioni treno‑aeroporto (+418%). L’Atlantico chiama con Portimão (+181%), mentre la cultura del Danubio accende Linz (+152%) e la luce moresca seduce a Cordova (+95%).
Spostandosi oltre, il 2026 invita a inseguire panorami remoti e narrazioni antiche. Nel Pacifico, Koror (Palau) cresce con l’eco‑turismo e nuove rotte (+268%); in Cina, Xi’an fonde modernità ed Esercito di Terracotta (+216%); nel Vietnam, Phu Quoc incanta tra spiagge chiare e mercati notturni (+100%). Sull’asse americano, San Juan (Porto Rico) intercetta il desiderio di Caraibi colorati (+102%); in Kazakistan, Aktau apre al Caspio e ai paesaggi del deserto (+75%).
Budget e occasioni: le mete più convenienti
Capitolo risparmi: nel 2026 alcuni scali promettono tariffe medie più leggere. In Marocco, Fès guida il gruppo con un calo del 34% e un cambio euro‑dirham favorevole. In Oman, Mascate scende del 23%, raccontando un’idea di lusso fuori dai circuiti. Sul Mar Rosso, Marsa Alam registra un –22%, mentre la rotta artica verso Tromsø in Norvegia è più accessibile con un –25%: l’aurora torna nella lista dei desideri senza pesare eccessivamente sul portafoglio.
Nell’Atlantico, Las Palmas de Gran Canaria invita a scegliere la bassa stagione con un –19%, un ritmo più calmo e molta luce. Sulle rotte intercontinentali, Los Angeles beneficia di tariffe ridotte e più diretti (-15%). Nel Mediterraneo, la cartolina di Santorini (Thira) si avvicina grazie a voli diretti e prezzi medi più gentili (-14%). In Asia orientale, Hong Kong riapre con forza e listini più bassi (-18%), ideale per rimettere nel cassetto un itinerario urbano dal grande impatto visivo.
Chi punta al Sud‑Est asiatico trova una finestra conveniente su rotte vive di energia: Giacarta scende del 19%, ponte fra tradizioni e futurismi, mentre Bangkok registra un –13%, con più voli dall’Italia e un cambio favorevole. È un invito a dilatare i tempi, distribuire il budget tra cultura e cucina di strada, e scoprire quartieri meno fotografati che, spesso, custodiscono le storie più vere.
La spesa che racconta il mondo
Tra le tendenze più amate c’è il “supermarket safari”: sei italiani su dieci dicono di visitare spesso o sempre i supermercati locali all’estero, spinti dalla voglia di scovare snack e bevande non reperibili a casa (30%) e dall’idea di immergersi nei gusti quotidiani di un luogo (26%). Per il 40%, fare la spesa diventa una lente culturale per capire l’anima di una città meglio di tanti souvenir. È una piccola rivoluzione di costume, pratica e curiosa.
Il quadro internazionale conferma il fenomeno: Skyscanner racconta come sempre più persone preferiscano gli scaffali alle prenotazioni in ristoranti stellati, trasformando il carrello in un diario di viaggio commestibile. Nelle analisi globali diffuse alla stampa, oltre quattro viaggiatori su dieci hanno esplorato supermercati all’estero, scegliendo sapori e abitudini come scorciatoie verso l’autenticità. È il gusto, qui, a dettare la rotta, con semplicità e intelligenza.
Domande rapide prima di partire
Qual è la vera novità del 2026 in una frase? Il viaggio smette di essere fuga e diventa auto‑narrazione: si parte per dare spazio a ciò che ci fa stare bene, dal rituale di bellezza alla pagina di un libro, dalla stanza d’albergo pensata come palcoscenico alla camminata in quota. Nel nostro lavoro di verifica emerge una coerenza rara tra desideri dichiarati e comportamenti osservati: è la ricerca di senso, più ancora che di status, a guidare le scelte.
Come leggere le percentuali di crescita delle destinazioni? I valori indicano l’aumento delle ricerche anno su anno e non una classifica assoluta di “bellezza”. Servono a cogliere i movimenti d’interesse prima che diventino massa critica. Per il lettore significa poter anticipare le rotte più chiacchierate, scegliere quando andare e costruire itinerari che mescolino mete in ascesa con luoghi meno prevedibili, evitando costi e folle nei periodi più carichi.
Gli hotel come “destinazione”: come si traduce nella pratica? All’atto della prenotazione si parte dall’esperienza che il soggiorno promette: design, servizi, atmosfera. Poi si disegna attorno il resto. È un modo per dare coerenza al viaggio e ridurre l’ansia da scelta infinita. Se la struttura risponde ai nostri rituali (benessere, lettura, famiglia), ogni giorno in loco diventa più semplice, più memorabile e, spesso, anche più sostenibile nei tempi e nei costi.
“Supermarket safari”: curiosità o chiave per capire un luogo? È una porta d’ingresso pratica alla vita quotidiana. Tra etichette, sapori e piccoli oggetti si scoprono storie che raramente compaiono nelle guide. Non sostituisce la cucina d’autore, ma la completa con uno sguardo intimo e accessibile. E ha un vantaggio: permette di conoscere ingredienti e abitudini, portando a casa souvenir utili e racconti che sanno di vita vissuta più che di cartolina.
Sguardo finale: un 2026 progettato con il cuore (e con i dati)
Ci piace pensare al 2026 come a un patto tra emozione e metodo. La bussola emotiva indica autenticità, benessere e relazioni; i dati aiutano a posare i piedi nel posto giusto, al momento giusto. Quando l’itinerario rispecchia chi siamo, ogni scelta diventa naturale: leggere in riva al mare, salire di quota per respirare, varcare la soglia di un hotel che parla il nostro linguaggio, perdersi fra scaffali e routine quotidiane che profumano di altrove.
Abbiamo verificato i numeri e ascoltato le tendenze per raccontare un anno di viaggi su misura, non autoreferenziali. La direzione è chiara: meno accumulo, più significato; meno vetrina, più esperienza. Che si tratti di Rzeszów o Salerno, di Koror o Phu Quoc, ciò che conta è tornare con una storia che ci somigli. E farlo con consapevolezza, facendo dialogare desideri, tempo e risorse con quell’intima idea di casa che ognuno porta dentro.