Milano ha chiuso con slancio la seconda edizione italiana dello Stem Women Congress 2025, trasformando una giornata di panel, numeri e testimonianze in un racconto collettivo che intreccia ricerca, impresa, creatività e responsabilità pubblica. Una tappa che non archivia un evento, ma apre prospettive concrete per chi oggi immagina il domani.

Un bilancio che parla di futuro
Il congresso ha segnato l’approdo di “Step by STEM”, percorso itinerante che in questi mesi ha acceso il dibattito da Nord a Sud con un obiettivo chiaro: ispirare le nuove generazioni a scegliere liberamente le discipline tecnico-scientifiche, senza zavorre culturali. L’atto finale è andato in scena il 15 ottobre 2025 nelle sale di Palazzo Castiglioni, in corso Venezia 47, grazie all’organizzazione congiunta di Orange Media Group e Women at Business, in sinergia con il Patto per il Lavoro del Comune di Milano e con il supporto di Confcommercio e Terziario Donna.
La presenza dell’assessora Alessia Cappello ha rimarcato l’impegno dell’amministrazione a garantire alle ragazze pari accesso a percorsi formativi e professionali nelle STEM. Non si tratta solo di intenti: la partecipazione istituzionale è stata scandita in agenda e legata alle politiche del lavoro cittadine, a conferma di una strategia che unisce programmazione pubblica e comunità educante. Responsabilità condivisa, fiducia nelle competenze, continuità delle azioni: è la sintesi del messaggio portato in apertura dei lavori.
Dati, sguardi e numeri che cambiano la narrazione
La mattinata si è aperta con il quadro statistico più aggiornato: secondo Istat, tra i 25–34enni solo il 16,8% delle donne ha una laurea in ambito STEM contro il 37% degli uomini; all’immatricolazione, appena una su cinque sceglie corsi scientifici, con un minimo in informatica/ICT pari al 15,1%. Numeri che raccontano progressi e freni: crescita possibile, ma ancora intralciata da barriere e divari occupazionali. La fotografia è limpida: servono continuità educativa, orientamento equo e politiche attive mirate.
Accanto alle statistiche ufficiali, il congresso ha presentato la survey “Donne, STEM e Futuro” di The Wom: l’84% delle giovani intervistate considera stimolanti le carriere scientifiche e il 50% le percepisce anche come creative; una su tre studia o lavora già nel settore, mentre una su cinque dichiara di essersi sentita scoraggiata nella scelta. Il sentiment delle nuove generazioni chiede rappresentazione, linguaggi inclusivi e connessioni tra scienza e creatività. L’analisi sul dibattito online firmata Shibumi ha completato la fotografia, portando in sala la temperatura delle conversazioni digitali.
Voci e palchi: quando scienza e creatività si stringono la mano
La trama dei panel ha unito competenze e immaginazione. “Vissi d’arte e di scienza” ha messo in dialogo artiste e ricercatrici; “Intelligenza artificiale o ipnosi culturale?” ha interrogato la cultura dell’IA tra scuola e società, con interventi di figure come Giorgia Fumo, Alessia Rizzo, Gloria Puppi e Lorenza Carimali; “Dagli abissi alle stelle e ritorno” ha portato sul palco la pioniera dell’astrofisica Amalia Ercoli Finzi, insieme a Elvina Finzi e a Francesca Sanna con la sonificazione delle stelle. Esperienza, visione e innovazione hanno trovato un lessico comune.
A tenere insieme linguaggi e generazioni, la performance partecipativa dell’artista Giulia Caruso, dove tecnologia e gesto creativo si sono specchiati nel pubblico, e l’intervento della divulgatrice Tecnolaura, che ha tradotto il mondo tech in un racconto accessibile e motivante per chi muove i primi passi. Quando la tecnologia scende dal podio, le ragazze la riconoscono come territorio possibile.
Un viaggio a tappe, da Bologna a Torino, fino a Milano
Prima del traguardo milanese, la carovana di “Step by STEM” ha attraversato l’Italia per ascoltare scuole, famiglie e imprese. A Bologna, il 21 febbraio 2025, l’avvio all’Opificio Golinelli ha riunito studenti e protagonisti della ricerca per smontare bias e stereotipi con una chiamata all’azione collettiva. In platea, la voglia di scegliere senza etichette. Quelle conversazioni itineranti hanno posto le basi per un confronto più maturo nella tappa finale.
Il percorso ha proseguito a Roma il 30 maggio e a Torino il 30 settembre, costruendo appuntamento dopo appuntamento un lessico condiviso tra istituzioni, aziende e studenti. Il 15 ottobre a Milano ha raccolto quell’energia, trasformandola in un’agenda di priorità che unisce dati, storie e impegni concreti. La forza del viaggio non è la meta, ma le relazioni che restano.
Premi, alleanze e responsabilità condivise
A chiudere la giornata, la cerimonia degli STEM Awards: un riconoscimento a donne, startup e aziende che hanno investito in progetti capaci di ridurre il gender gap e coltivare cultura scientifica. L’evento ha inoltre ottenuto il riconoscimento “No Women No Panel”, iniziativa promossa da Rai e sostenuta dalla Commissione europea, a conferma di un impegno pubblico verso la parità nel dibattito. Non solo simboli: un metro di coerenza per chi organizza e per chi partecipa.
Nel corso della giornata, oltre alle voci accademiche e divulgative, si sono alternati contributi di imprese come IMCD Italia, Autostrade per l’Italia e Siemens Healthineers, insieme alla rete di Confcommercio con Terziario Donna: un fronte comune che indica nella filiera formazione-lavoro il terreno su cui misurare cambiamenti reali, misurabili e inclusivi. Quando l’alleanza tra pubblico e privato diventa prassi, la cultura dell’equità mette radici.
Domande lampo, risposte chiare
Quando e dove si è svolto l’evento? La tappa conclusiva della seconda edizione italiana si è tenuta il 15 ottobre 2025 a Milano, nelle sale di Palazzo Castiglioni in corso Venezia 47, con l’organizzazione di Orange Media Group e Women at Business e in sinergia con il Patto per il Lavoro cittadino; una cornice istituzionale che ha dato sostanza ai contenuti e visibilità alle testimonianze delle studentesse e dei partner coinvolti lungo l’anno.
Quali dati chiave sono emersi? Il quadro presentato da Istat ha evidenziato che tra le donne 25–34enni solo il 16,8% possiede una laurea STEM contro il 37% degli uomini; all’ingresso universitario, appena una su cinque sceglie percorsi scientifici, con un 15,1% nelle aree informatica/ICT. La survey di The Wom ha mostrato un cambio di sguardo: l’84% giudica stimolanti queste carriere e il 50% le considera creative, pur tra timori e barriere ancora diffuse.
Che cos’è “Step by STEM”? È un percorso di avvicinamento che ha toccato il Paese con appuntamenti dedicati a scuole, famiglie, istituzioni e imprese: da Bologna il 21 febbraio 2025, a Roma il 30 maggio, fino a Torino il 30 settembre. Un viaggio per costruire consapevolezza e orientamento equo, culminato a Milano con il congresso. L’itinerario ha connesso territori e competenze, lasciando in eredità reti e strumenti per scelte di studio più libere e informate.
Perché questa edizione è stata diversa? Per la capacità di armonizzare numeri, storie e linguaggi: dai panel “Vissi d’arte e di scienza” e “Intelligenza artificiale o ipnosi culturale?” alla performance di Giulia Caruso, fino allo spazio dedicato alla divulgazione con Tecnolaura. Il riconoscimento “No Women No Panel” e gli STEM Awards hanno dato forma a un criterio di responsabilità pubblica, chiedendo a istituzioni e aziende coerenza e continuità nel tempo.
Oltre il congresso, la spinta che resta
Questa edizione ha mostrato come dati e testimonianze, quando escono dalle slide, sappiano diventare impegno misurabile. Non basta fotografare un divario: serve nutrire un nuovo immaginario, capace di parlare alle ragazze con esempi vicini, percorsi orientativi corretti e alleanze che non si esauriscono nella retorica dell’evento. Qui sta il senso profondo del lavoro fatto: trasformare l’ispirazione in scelte di vita possibili, adesso.
La rotta, oggi, passa per tre verbi: conoscere, connettere, cambiare. Conoscere i numeri per non autoassolversi; connettere scuole, università, imprese e media per rendere continuo il passaggio di competenze; cambiare procedure e criteri, così che opportunità e merito facciano davvero rima con inclusione. Se il futuro è un lavoro di squadra, Milano ha dimostrato che la partita è già iniziata.