Temporali violenti e piogge torrenziali continuano a colpire il Sud, mentre al Nord resiste un’Ottobrata luminosa e mite. Tra oggi, giovedì 16 ottobre 2025, e l’inizio della prossima settimana si profila una sequenza di impulsi perturbati che riaccenderà il rischio di nubifragi sullo Ionio e sulle Isole Maggiori, con effetti più marginali sulle regioni centrali tirreniche.

Il quadro generale tra contrasti termici, MCS e un’Italia divisa in due
Il copione è ormai chiaro: l’aria più fredda in discesa dal Nord Europa incontra il Mediterraneo ancora caldo d’inizio autunno, e l’energia immagazzinata dal mare alimenta enormi sistemi temporaleschi in grado di persistere per ore. Gli esperti parlano di MCS (Mesoscale Convective System), strutture estese e organizzate che possono scaricare precipitazioni molto intense su aree vaste. Le proiezioni e i bollettini delle ultime ore confermano condizioni critiche soprattutto tra Sardegna, Sicilia, Calabria ionica, Puglia e tratti della Campania, mentre il Settentrione resta in prevalenza stabile. Le valutazioni arrivano dai comunicati del Dipartimento della Protezione Civile e dagli aggiornamenti di testate specializzate e agenzie di stampa, in costante monitoraggio della situazione meteo.
La tenacia dei fenomeni trova una spiegazione anche nelle temperature marine: dopo mesi caldi, le acque italiane trattengono calore più a lungo del passato. Già a giugno si registravano anomalie consistenti nel bacino occidentale, con valori superiori alle medie stagionali; un mare così temperato facilita l’evaporazione, accresce l’umidità in quota e innesca con più facilità i temporali organizzati tipici dell’autunno mediterraneo. Questo sfondo termico, unito agli afflussi d’aria più fredda, crea il mix perfetto per episodi intensi e localmente autorigeneranti sul versante ionico e sul basso Tirreno.
Allerte e territori più esposti tra giovedì 16 e venerdì 17
Per oggi, giovedì 16 ottobre, il bollettino nazionale valuta allerta arancione su Calabria e Puglia centro-meridionale, con rischio idrogeologico e temporali forti; in parallelo, scatta l’allerta gialla su Sicilia, settori di Sardegna e Campania, oltre che su Basilicata, Molise, aree di Abruzzo, Lazio e resto della Puglia. Messaggi regionali confermano il quadro: la Puglia attiva un avviso per piogge diffuse e fenomeni intensi, con forte attività elettrica e raffiche. È una mappa di criticità che si muove con la depressione tra mar di Sardegna, basso Tirreno e Ionio, pronta a insistere sulle stesse zone anche nelle prossime ore.
Sulla Campania la Protezione Civile regionale ha esteso per 24 ore l’allerta gialla lungo gran parte della fascia costiera, dal Casertano al Cilento. In questo contesto restano sensibili i bacini del Tirreno centrale, e anche le isole tra Lazio e Campania possono subire nuovi rovesci intensi in caso di temporali organizzati. Le strutture convettive più attive, secondo gli avvisi diffusi, sono in grado di produrre grandinate locali, forti colpi di vento e fulminazioni frequenti, con possibilità di rapidi allagamenti e innalzamenti dei corsi d’acqua minori sulle aree maggiormente esposte.
La catena dei tre cicloni: la cadenza attesa fino a lunedì
Il primo impulso, responsabile del maltempo di oggi, esaurirà effetti solo parzialmente nella giornata di venerdì 17 ottobre, quando al Sud si prevedono ancora piogge e temporali tra Calabria, Basilicata e Puglia, con possibili sconfinamenti su Abruzzo e Molise. È la coda di una fase perturbata che ha insistito sui medesimi territori e che, nelle ore centrali, potrà ancora generare rovesci intensi laddove le linee temporalesche si rigenerano. Il Centro-Nord rimarrà più protetto, pur con variabilità a tratti su versante adriatico centrale.
Dopo un intervallo più stabile tra sabato 18 e la prima parte di domenica 19, i modelli prospettano l’ingresso di un secondo ciclone dalle coste algerine verso Sicilia e Calabria ionica, con nuove piogge diffuse. All’orizzonte si intravede anche un terzo ciclone da ovest, atteso tra lunedì 20 e le ore successive: il fronte, in risalita dalla Francia, punterà il Nord e il settore tirrenico centrale, spostando l’attenzione su aree finora risparmiate dall’ondata perturbata. È una sequenza ravvicinata che impone cautela e aggiornamenti continui.
Il Settentrione nella bolla mite: l’“Ottobrata” resiste, con nubi in quota
Sul Nord, anche oggi e domani, prevalgono fasi asciutte e soleggiate, con nubi più compatte sulle Alpi e precipitazioni generalmente scarse o assenti in pianura. Le schiarite dominano tra Val Padana e Triveneto, mentre il Centro vive una variabilità più evidente tra Abruzzo e Molise. È il proseguimento della cosiddetta Ottobrata, una parentesi anticiclonica che, a fasi alterne, ha caratterizzato la prima metà del mese e che risulta destinata a indebolirsi soltanto con l’arrivo di una nuova perturbazione all’inizio della prossima settimana.
Nel corso della seconda settimana di ottobre, le cronache meteo hanno registrato massime diffusamente comprese tra 23 e 25 °C in varie città del Centro-Nord, con punte anche superiori nei giorni più stabili: un contesto coerente con il significato meteorologico di Ottobrata, periodo stabile e mite favorito dall’alta pressione. Le prossime ore manterranno condizioni gradevoli al Nord durante il giorno, prima del possibile cambio di passo atteso da lunedì 20 con l’ingresso del fronte atlantico.
Focus tecnico: cosa sono gli MCS e perché colpiscono il Mezzogiorno
I Mesoscale Convective System sono agglomerati di temporali che si organizzano su scala più ampia del singolo cumulonembo e persistono per molte ore. Possono presentarsi in forma lineare o circolare e, quando trovano mari caldi e aria fredda in quota, scaricano piogge molto abbondanti, grandine e raffiche violente. Nel Mediterraneo autunnale l’innesco avviene spesso lungo i contrasti termici associati ai fronti in arrivo da ovest o da nord, con massima attività su coste e rilievi esposti al flusso umido.
Il Sud è particolarmente vulnerabile quando la circolazione depressionaria si posiziona tra Sicilia e Ionio: il mare, ancora caldo, fornisce umidità e calore latente che alimentano e mantengono vive le celle temporalesche. Questo spiega perché gli MCS delle ultime ore abbiano privilegiato le aree ioniche e parte del basso Tirreno, con rovesci insistenti su versanti esposti e aree costiere. L’osservazione è coerente con la cronaca dell’anomalia termica marina registrata nei mesi scorsi e con la casistica tipica dei sistemi convettivi autunnali sul Mediterraneo.
Le previsioni giorno per giorno
Giovedì 16 ottobre: al Nord nubi irregolari sui rilievi alpini e sole prevalente altrove; al Centro spiccata instabilità tra Abruzzo e Molise, con locali rovesci; al Sud maltempo diffuso, con temporali anche intensi tra Puglia, Calabria ionica, Sicilia e settori della Campania. Le allerte in vigore richiedono attenzione ai possibili nubifragi, ai colpi di vento e alle fulminazioni nelle aree più a rischio, secondo il bollettino nazionale e gli avvisi regionali.
Venerdì 17: residua instabilità al Sud con piogge e temporali sparsi, ancora più probabili tra Calabria, Basilicata e Puglia; miglioramento graduale altrove. Sabato 18: fase più stabile, salvo nubi e primi segnali di peggioramento sulla Sicilia. Domenica 19: possibile nuovo impulso ciclonico dal Nord Africa verso Sicilia e Calabria, con piogge in rinforzo. Lunedì 20: una perturbazione in arrivo da ovest potrebbe coinvolgere Nord e parte del Tirreno centrale, ponendo fine alla parentesi mite settentrionale.
Domande lampo, risposte chiare
Dove sono le allerte più elevate oggi, giovedì 16 ottobre 2025? Le indicazioni ufficiali segnalano allerta arancione in Calabria e sulla Puglia centro-meridionale, mentre una diffusa allerta gialla interessa Sicilia, settori di Sardegna e Campania, oltre a Basilicata, Molise, porzioni di Abruzzo e Lazio. I Comuni pugliesi hanno diffuso messaggi di attenzione per rovesci intensi, attività elettrica e raffiche. Verificare sempre gli aggiornamenti regionali per i dettagli locali e la tempistica nelle prossime ore.
Che cosa ci aspetta tra sabato 18 e lunedì 20 ottobre? Dopo una tregua parziale, tra domenica 19 e l’inizio di settimana un secondo ciclone dalle coste algerine potrebbe investire di nuovo Sicilia e Calabria ionica. Quindi, tra lunedì 20 e le ore successive, un terzo impulso in arrivo dalla Francia è atteso al Nord e sul Tirreno centrale. Una sequenza ravvicinata che suggerisce prudenza negli spostamenti e attenzione ai bollettini di Protezione Civile.
Perché al Nord resiste l’“Ottobrata” mentre il Sud fa i conti con i nubifragi? Un campo di alta pressione ancora efficace protegge gran parte del Settentrione, regalando sole e temperature miti, spesso comprese tra 23 e 25 °C. Al Sud, invece, le correnti umide e instabili legate alla depressione mediterranea concentrano i fenomeni più intensi. Questo schema, già osservato nei giorni scorsi, potrebbe cambiare con il passaggio del fronte atteso tra lunedì 20 e martedì, quando l’onda perturbata punterà le regioni settentrionali.
Che cos’è un MCS e perché se ne parla tanto in queste ore? È un insieme organizzato di temporali che copre almeno un centinaio di chilometri e può durare molte ore. In autunno, con mari caldi e aria più fredda in quota, questi sistemi si alimentano facilmente e portano piogge abbondanti, grandine e vento. La letteratura operativa e divulgativa li descrive come tra i principali responsabili delle piogge più intense nel Mediterraneo quando si instaurano contrasti termici marcati.
Tra attese e prudenza: il nostro sguardo di queste ore
In giornate come questa il Paese sembra spaccato in due emozioni: da un lato la luce morbida dell’Ottobrata che invita a rallentare, dall’altro il Mezzogiorno che trattiene il fiato davanti a cieli plumbei, scrosci improvvisi, sirene dei telefonini. Il filo rosso è la responsabilità: aggiornarsi, pianificare con calma, rispettare i divieti temporanei, scegliere strade sicure. Il meteo non è solo cronaca: è quotidianità, scelte di lavoro, scuola, affetti, ed è su quel terreno che ogni previsione prende davvero senso.
L’autunno italiano si gioca sempre più spesso sui contrasti: mari caldi, irruzioni fresche, finestre anticicloniche capaci di regalare tepore al Nord e, quasi in simultanea, linee temporalesche al Sud. In questa pagina in continuo movimento, il nostro compito è raccontare con rigore e con cura per le persone più che per i fenomeni: perché dietro ogni carta sinottica ci sono comunità, abitudini e fragilità che meritano ascolto. Domani ci ritroveremo qui, con gli occhi puntati al cielo e i piedi ben piantati a terra.