Una presentazione milanese che parla chiaro: l’intelligenza artificiale vive ormai dentro ai dispositivi, non solo nel cloud. Nello Spazio Lenovo di Corso Matteotti, la lineup 2025 mette al centro prestazioni su misura, privacy locale e continuità tra PC e mobile, con prototipi che raccontano dove sta andando il personal computing.

Un’anteprima milanese che ridisegna l’idea di PC
La cornice non è casuale: lo Spazio Lenovo è tornato operativo a inizio settembre dopo un profondo restyling, riaffermandosi come hub di esperienze digitali nel cuore di Milano, a due passi da via Montenapoleone. La riapertura ha segnato il rilancio degli eventi e delle anteprime, con una programmazione che ha abbracciato anche la Milano Digital Week. In questo contesto, la multinazionale ha messo in campo una famiglia di PC “on‑device AI” che promettono velocità e protezione dei dati perché l’elaborazione resta sul computer, senza dipendere continuamente dalla rete. La cornice fa la differenza: un luogo pensato per far toccare con mano come cambiano lavoro, creatività e intrattenimento quando l’AI diventa naturale quanto aprire il coperchio di un portatile.
L’anteprima italiana intreccia tre filoni: i Yoga Aura Edition per chi crea contenuti, i ThinkPad per il lavoro ibrido e i Legion per il gaming, tutti con acceleratori neurali dedicati. Il filo rosso è la piattaforma Lenovo AI Now, un assistente personale locale capace di sintetizzare documenti, cercare tra i propri file e adattarsi al modo di comunicare di ciascuno, grazie anche a un personal knowledge base custodito sul device. È l’evoluzione concreta di una visione: una tecnologia che non chiede di cambiare abitudini, ma che impara le nostre.
L’AI sul dispositivo: potenza silenziosa, privacy in primo piano
Il tessuto tecnico di questa generazione passa dai nuovi Intel Core Ultra (Series 2) con NPU di quarta generazione: fino a 48 TOPS dedicati all’AI che sostengono traduzione, riassunti, scontorni intelligenti e studio dell’audio/video senza appoggiarsi al cloud. È un salto di efficienza e autonomia che porta benefici tangibili nelle attività quotidiane, soprattutto su ultraportatili. Il punto è semplice: se l’elaborazione resta in locale, la latenza scende e i dati non escono dal perimetro del computer, con ricadute dirette su privacy e continuità operativa anche offline.
All’interno dell’ecosistema Aura Edition immaginato con Intel, arrivano funzioni come Smart Modes per adattare il PC ai contesti (concentrazione, creazione, relax), Smart Share per trasferire immagini tra telefono e portatile e Smart Care con supporto in tempo reale. La logica è la stessa che anima Lenovo AI Now: un assistente che indicizza archivi personali in locale e risponde alle domande con riferimenti ai propri documenti, immagini e note, senza caricare tutto nel cloud. È il passo concreto verso quel “gemello digitale” evocato come evoluzione naturale dell’assistente personale, sempre più allineato al nostro stile comunicativo.
Dalla creatività all’intrattenimento: i Yoga e i tablet che parlano umano
Nella gamma Yoga spiccano i Pro 9i e i 9i 2‑in‑1 Aura Edition, insieme allo Slim 7i Aura Edition: display OLED ad alta frequenza, tuning automatico delle prestazioni e suite creative assistite dall’AI per velocizzare editing foto/video, ritocco audio e gestione del colore. Le novità annunciate tra CES e MWC 2025 hanno esteso la famiglia Aura, con un’impronta chiara: portare l’AI a bordo per accelerare i flussi di lavoro, non per aggiungere layer complessi. Per chi chiede leggerezza e autonomia, restano determinanti peso, batteria e webcam integrate sotto‑display sulle varianti più pregiate.
Capitolo tablet: lo Yoga Tab Plus introduce l’AI “on‑device” con Snapdragon e funzioni come AI Note per scrivere meglio, AI Live Transcript per trascrivere in tempo reale e la comodissima Circle to Search per cercare ciò che si evidenzia sullo schermo. L’Idea Tab Plus porta le stesse logiche su un device più accessibile, con integrazioni Gemini in cloud quando servono. Qui l’AI non è effetto speciale: è assistenza concreta, dalla riassunzione di un meeting alla cattura intelligente di un elemento grafico con la penna.
Gaming: quando l’AI diventa vantaggio competitivo
Sui portatili Legion di decima generazione, l’AI Engine+ riconosce scenari e bilancia al volo potenza di CPU e GPU per spremere frame al limite, forte di sistemi termici come Coldfront Vapor/Hyper e TDP elevati sulle serie Pro 7i e Pro 5i. Il risultato è un comportamento più coerente in competitivo e sessioni lunghe, con OLED veloci fino a 240 Hz su formati 16 pollici. Per chi entra dal segmento “value”, il nuovo LOQ 15i Gen 10 fa da porta d’accesso al catalogo con opzioni Intel HX e grafica dedicata.
La scena si allarga ai monitor: il Legion Pro 32UD‑10 è un 31,5” 4K OLED a 240 Hz con tempo di risposta di 0,03 ms, pensato per chi non accetta compromessi tra nitidezza e velocità; al suo fianco i 27” UD‑10 e Q‑10 coprono rispettivamente 4K/240 Hz e QHD/280 Hz. Tra i dispositivi “ibridi” spicca la seconda generazione della console portatile Legion Go 2, ora con pannello OLED a 144 Hz, batteria maggiorata e processori AMD Ryzen Z2, per spingere Windows e library Steam con più respiro.
Nel lavoro reale: ThinkPad, schermi professionali e form factor che sorprendono
La famiglia ThinkPad aggiorna i riferimenti: i nuovi X9 Aura Edition e lo X1 2‑in‑1 puntano su portabilità, materiali più sostenibili e piattaforme Intel Core Ultra con NPU a supporto di funzionalità come sfocature, auto‑framing e sintesi on‑device. Nel mezzo arrivano i T14s 2‑in‑1 e gli aggiornamenti delle serie E e P, con opzioni vPro, connettività fino al Wi‑Fi 7 e batterie sostituibili dal cliente in alcuni modelli, per una manutenzione più consapevole. È la risposta concreta alle aziende che chiedono sicurezza, cicli di vita chiari e prestazioni costanti in un’era di videocall perenni.
Alla postazione si affiancano i nuovi ThinkVision. Il curvo P34WD‑40 (34”, 21:9) introduce sensore di luce ambientale, KVM e refresh variabile 24–120 Hz per adattarsi a contenuti e condizioni, mentre il P32UD‑40 (32”, 4K) porta Thunderbolt 4 con ricarica fino a 140 W, 2,5 GbE integrata e frequenza variabile, diventando un vero hub da scrivania. Sono dettagli che contano: meno cavi, più ordine e calibrazione di fabbrica per chi lavora su colore e impaginazioni complesse.
Connessioni che contano davvero: Smart Connect, servizi e gestione
La continuità tra dispositivi è affidata a Smart Connect, la piattaforma congiunta Lenovo–Motorola che sincronizza notifiche, consente cross‑control, swipe‑to‑stream delle app e condivisione file tra PC e smartphone, anche di ecosistemi diversi. Con gli ultimi aggiornamenti arrivano dashboard unificate, ricerca AI e la possibilità di estendere il telefono verso tablet e PC in pochi tocchi: non un recinto chiuso, ma un ponte per semplificare la giornata. A completare il quadro, l’assistenza Premium Care Plus, la sicurezza di Smart Lock (basata su Absolute, con localizzazione e blocco remoto) e il software Lenovo Vantage per gestire prestazioni e funzioni smart.
In questa direzione si muove anche il messaggio che arriva dal management italiano: per Alessandro De Lio, l’AI utile è quella che non si vede, che fa risparmiare tempo, tutela la riservatezza e stimola la creatività. È un parallelo con gli inizi di Internet: all’inizio sembrava un esperimento, poi ha cambiato tutto—ricerca, acquisti, comunicazione—e oggi l’AI on‑device sta compiendo un’evoluzione simile. Il consumatore, soprattutto quello italiano, chiede esempi semplici e casi d’uso chiari: sintesi di documenti, creazione grafica al volo, strumenti che si imparano usando, senza tutorial infiniti.
Visioni che diventano prodotti: dal rotabile al trasparente
Le idee non restano sulla carta. Il ThinkBook Plus Gen 6 Rollable—schermo OLED che passa da 14 a 16,7 pollici premendo un tasto o con un gesto—è passato in un anno dalla vetrina dei concept alla commercializzazione, inaugurando un modo diverso di intendere il multitasking verticale. Una scelta coraggiosa, sostenuta da driver grafici ottimizzati e software dedicato per gestire transizioni e layout. È il segnale che i form factor “elastici” possono uscire dai laboratori, se l’esperienza è coerente.
Restano in area laboratorio, ma raccontano bene la direzione, due progetti: il portatile con display trasparente Micro‑LED, che fonde contenuti digitali e mondo fisico su 17,3 pollici, e il ThinkBook VertiFlex (Project Pivo), clamshell con schermo che ruota in verticale per dare respiro a documenti lunghi, codice e feed. Sono sguardi sul futuro dell’interazione: meno finestre da impilare, più spazio per lavorare “in altezza” e nuove possibilità per creativi e presenter.
Domande lampo per orientarsi subito
Cosa significa davvero “AI on‑device”? Che l’elaborazione avviene sul PC, grazie a NPU dedicate: il vantaggio è minore latenza, più controllo e dati che restano in locale, con NPU fino a 48 TOPS sui portatili più recenti.
Qual è la differenza tra Lenovo AI Now e gli assistenti cloud? AI Now usa un archivio personale sul dispositivo per cercare, riassumere e rispondere sui propri contenuti; può integrare servizi cloud quando serve, ma nasce per lavorare offline e in privacy.
Posso collegare il mio smartphone senza cambiare marca? Sì. Smart Connect è pensato per dialogare con Motorola e, in molte funzioni, anche con altri dispositivi, offrendo controllo incrociato, streaming di app e notifiche sincronizzate.
I monitor professionali si adattano all’ambiente? Il ThinkVision P34WD‑40 integra sensore di luce ambientale e refresh variabile; il P32UD‑40 aggiunge TB4 con ricarica 140 W e rete 2,5 GbE per fare da vero hub alla postazione.
Nel gaming, cosa cambia con AI Engine+? Il sistema riconosce gli scenari e rialloca la potenza tra CPU e GPU in tempo reale, aiutando a mantenere frame stabili e reattività costante, specie sui Legion Pro con OLED ad alto refresh.
Uno slancio che parte da qui
Dentro e fuori lo Spazio Lenovo si percepisce una certezza: l’AI smette di essere un’etichetta e diventa comportamento. Nel gesto di riassumere un testo, di ritagliare un’immagine, di passare una chiamata dal telefono al PC con un tocco; nel modo in cui il sistema si adatta a noi, non viceversa. È una tecnologia che parla la nostra lingua, che sceglie il locale quando serve e il cloud quando conviene, senza retorica.
In questo equilibrio tra potenza e semplicità c’è la scommessa più interessante della lineup 2025. Se l’assistente diventa un gemello discreto, se lo schermo si allunga solo quando serve, se il monitor è anche un dock, allora il personal computer torna davvero a essere personale. Milano, stavolta, non è solo palcoscenico: è il punto in cui la visione incontra l’uso quotidiano, e da cui riparte un’idea più umana di innovazione.