Il Nuovo Teatro Ateneo accoglie TITANS di Euripides Laskaridis il 23 ottobre 2025: un ritorno alle origini del mito per guardare il presente. Per la prima volta a Roma, l’artista greco presenta uno spettacolo applaudito nei principali festival.

Un approdo internazionale
Per il suo debutto romano, Euripides Laskaridis porta in scena TITANS, firmandone scrittura e interpretazione. Considerato tra le personalità più singolari e riconosciute del teatro performativo europeo, l’artista intreccia il gesto performativo, la danza e un potente immaginario visivo in un lessico scenico inconfondibile. Ironia tagliente, trasformazioni continue e invenzioni poetiche dal segno volutamente “deformato” compongono un racconto che scava nelle nostre tensioni più intime. Il risultato è un’esperienza che ha già conquistato i principali festival internazionali e che, ora, si offre al pubblico capitolino con la forza di un linguaggio che non assomiglia a nessun altro.
Sull’onda di una stagione inaugurale accolta con entusiasmo, il Nuovo Teatro Ateneo rinnova il proprio cammino di ricerca e dialogo con la scena internazionale scegliendo TITANS come tappa di rilievo del suo percorso. Questo appuntamento si inserisce nella rotta delle “voci dal mondo e corpi del reale”, titolo della stagione 2025/2026, la prima sotto la direzione tecnico-artistica di Velia Papa. Qui il mito incontra il presente, la memoria dialoga con il sociale, e l’arte performativa diventa strumento per rileggere, con chiarezza e passione, domande che ci toccano tutti da vicino.
Un rito scenico che interroga l’ideale e il reale attraverso immagini, corpi e metamorfosi
TITANS si offre come un rito teatrale dalla fortissima intensità visiva. Ogni gesto, ogni oggetto, è segno di un desiderio mai del tutto compiuto: quello di un’armonia originaria che continuiamo a inseguire. Laskaridis orchestra performance, danza e teatro dell’immagine in un equilibrio che alterna leggerezza e abisso, comicità e inquietudine. Il suo sguardo, insieme impietoso e tenero, illumina il confronto tra umano e divino, tra fragilità e potere, e mette a nudo la tensione verso la perfezione, sempre accompagnata dal rischio del fallimento.
Prima che l’Olimpo prendesse forma, prima ancora che il tempo scorresse, il mondo era popolato dai Titani, figure primigenie partorite dall’immaginazione umana. Da questa matrice arcaica scaturisce un viaggio che parla direttamente al presente. Volgersi alle origini, tornare così indietro, può essere il modo per mettere a fuoco chi siamo oggi e perché agiamo come agiamo. TITANS osserva lo spazio di attrito tra ideale e reale, dove si rivelano la vulnerabilità dell’essere umano, l’anelito a un ordine etico e, insieme, l’inesorabile possibilità della caduta.
Data e luogo
L’appuntamento con TITANS è fissato per il 23 ottobre 2025. Lo spettacolo è ospitato negli spazi del Nuovo Teatro Ateneo, all’interno della Città Universitaria della Sapienza Università di Roma, con ingresso da Piazzale Aldo Moro 5, Edificio CU017. L’orario degli spettacoli è fissato alle 20.30. In questo contesto, la presenza della creazione di Laskaridis diventa occasione di incontro con una scena europea che ha trovato in Roma un interlocutore attento e curioso, pronto ad accogliere linguaggi capaci di parlare a pubblici diversi.
La collocazione del Nuovo Teatro Ateneo nel cuore della Città Universitaria favorisce un dialogo naturale tra studenti, cittadini e comunità artistica. In tale cornice, la prima romana di TITANS acquista un valore simbolico: l’arte performativa entra nel tessuto quotidiano, portando sul palco la stratificazione dei miti e la loro eco nel presente. È un invito a vivere il teatro come esperienza condivisa, capace di unire sguardi e generazioni sotto lo stesso tetto, in un orario serale che rende la fruizione accessibile e partecipata.
La stagione 2025/2026: voci, memorie e presente in dialogo
Con TITANS, il Nuovo Teatro Ateneo prosegue l’esplorazione di quelle “voci dal mondo e corpi del reale” che danno il titolo alla stagione 2025/2026, la prima guidata, sul piano tecnico-artistico, da Velia Papa. La programmazione intreccia memoria del mito e attualità, componendo un disegno che mette al centro esperienze, linguaggi e sguardi capaci di raccontare il nostro tempo. Il teatro universitario si riafferma come luogo di confronto civile e di apertura internazionale, dove la pratica artistica incontra la riflessione critica, restituendo al pubblico la complessità del presente.
La seconda stagione costruisce un itinerario attraverso forme e pensieri del teatro contemporaneo, moltiplicando i punti di vista e i modi di stare in scena. Rileggere il passato per mettere a fuoco il presente: questa la chiave che attraversa l’intero cartellone, in un dialogo tra memoria, corpo e comunità. La curvatura proposta è insieme poetica e politica, convinta che lo spazio scenico possa ospitare tanto la precisione del gesto quanto l’urgenza del racconto, così da tenere insieme l’intimità del vissuto e la dimensione collettiva.
Artisti e progetti in cartellone: dalla partecipazione alle eredità del Novecento
La stagione accoglie la ricerca che interseca letteratura e dittatura del Colectivo Pierre Menard; i dispositivi partecipativi di Ontroerend Goed e Nathan Ellis; la tessitura transculturale della coreografa e cantante Sunny Kim. A questi percorsi si affiancano le coreografie di Thomas Hauert, Emio Greco | Pieter C. Scholten, Samaa Wakim e Marco Berrettini, che fanno del corpo un linguaggio capace di attraversare confini e culture. Insieme, questi progetti disegnano un mosaico in cui gesto e parola si incrociano, dando vita a una scena mobile, plurale, intensamente contemporanea.
La memoria storica e le ferite del Novecento riemergono nella forza del racconto con Marco Baliani, la Compagnia Hékau, Rieckhof / Silva, Anacarsis Ramos e Mudar Alhaggi, mentre la tradizione più antica e rituale trova spazio nel Nāṅgīār Kūthu di Kapila Venu, tra le forme teatrali più raffinate della cultura indiana. Completano il cartellone la Compagnia della Fortezza, con la sua testimonianza maturata dentro istituzioni totali, e la compagnia franco-algerina Min el Djazaïr, che intreccia teatro di figura e memoria postcoloniale. È un viaggio attraverso popoli, storie e linguaggi, che riconsegna al teatro il suo ruolo di specchio critico e luogo di partecipazione attiva.
Informazioni e prenotazioni
Per informazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del Nuovo Teatro Ateneo scrivendo a segreteria.nuovoteatroateneo@uniroma1.it o telefonando al +39 06 49914115. Le attività fanno capo a Sapienza CREA – Nuovo Teatro Ateneo, il Centro di servizi per le attività ricreative, culturali, artistiche, sociali e dello spettacolo della Sapienza Università di Roma. L’orario degli spettacoli è alle 20.30, così da favorire la partecipazione di pubblico studentesco e cittadinanza, nel segno di un dialogo aperto con la città.
La sede del Nuovo Teatro Ateneo si trova all’interno della Città Universitaria, con ingresso da Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma, presso l’Edificio CU017. Qui prende forma un progetto che unisce vocazione culturale, attenzione al sociale e cura per le pratiche artistiche. Per chi desidera pianificare la propria serata, i riferimenti restano chiari: email, numero telefonico, indirizzo e un orario serale costante, così da vivere a pieno un’esperienza teatrale che parla al presente attraverso i miti e le loro risonanze nel nostro quotidiano.