Parigi ospita la 20esima Conferenza europea sull’Aids (Eacs) dal 15 al 18 ottobre, e Gilead Sciences porta aggiornamenti su prevenzione semestrale, regimi a lunga durata e evidenze real-world. Un appuntamento che unisce scienza e comunità, con un obiettivo netto: trasformare i dati in scelte concrete per ridurre nuove infezioni e migliorare la qualità di vita.

Parigi, il palcoscenico dove ricerca e comunità si incontrano
Al Palais des Congrès, nel cuore di Parigi, l’Eacs 2025 offre un contesto in cui la ricerca sull’Hiv si intreccia con le esigenze delle persone che vivono la prevenzione e la terapia ogni giorno. Le sessioni guidate e supportate da Gilead presentano lavori che mettono al centro l’esperienza individuale, con simposi dedicati alle opzioni di PrEP a lunga durata e ai bisogni specifici delle donne lungo l’arco della vita. Le date, dal 15 al 18 ottobre, sono confermate dagli organizzatori e incorniciano un programma denso di contributi scientifici e dialogo con le community, elemento dichiarato essenziale per incidere davvero sull’epidemia.
La cornice europea aggiunge un’urgenza particolare: ogni anno, nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo, si registrano ancora decine di migliaia di nuove diagnosi. In questo scenario, i dati che Gilead presenta a Parigi puntano su strategie “person-centered” e su collaborazioni con le comunità: dalle sessioni su prevenzione a lunga durata, alla resa clinica di regimi sperimentali pensati per alleggerire il carico terapeutico e psicologico. Un approccio che, come sottolineato nei materiali ufficiali dell’azienda, vuole saldare innovazione e ascolto delle persone più esposte.
PrEP due volte l’anno: dai PURPOSE all’adozione regolatoria
La prevenzione semestrale con lenacapavir si fonda su risultati di fase 3 che hanno cambiato il passo del dibattito: nello studio PURPOSE 2, condotto tra Americhe, Africa e Asia, le iniezioni ogni sei mesi hanno ridotto le infezioni del 96% rispetto all’incidenza di fondo e si sono dimostrate superiori anche alla PrEP orale quotidiana a base di F/TDF. Il 99,9% dei partecipanti trattati con lenacapavir non ha contratto l’Hiv durante il follow-up, dato in linea con la performance già osservata in PURPOSE 1 tra donne cisgender.
Su queste basi, il 18 giugno 2025 la Fda ha approvato la PrEP semestrale con lenacapavir (nome commerciale Yeztugo) per adulti e adolescenti a rischio; a luglio Oms ha pubblicato le nuove linee guida sull’impiego e i percorsi di testing per i farmaci a lunga durata, includendo lenacapavir tra le opzioni aggiuntive; il 25 luglio il Chmp dell’Ema ha espresso parere positivo e il 26 agosto la Commissione europea ha autorizzato l’impiego nell’Ue con il marchio Yeytuo. Un filotto regolatorio che consolida la strada all’adozione su larga scala.
Raggiungere chi è rimasto ai margini: il cantiere PURPOSE 5
Espandere l’accesso alla PrEP significa intercettare chi, pur avendone bisogno, non è stato raggiunto dai programmi esistenti. In Francia e Regno Unito lo studio di fase 2 PURPOSE 5 valuta la “persistenza” d’uso di lenacapavir rispetto a F/TDF in persone non in PrEP. Il protocollo ha una missione precisa: includere popolazioni tradizionalmente sottorappresentate, definendo criteri di arruolamento mirati e siti selezionati con gruppi di community. Un disegno pensato per colmare lacune reali, in un’Europa dove la PrEP resta sottoutilizzata.
A Parigi vengono condivise le strategie di ingaggio messe in campo in PURPOSE 5: partnership con organizzazioni di base, obiettivi di inclusione per gruppi poco rappresentati e una rete di centri capace di parlare a chi non ha mai avuto accesso alle opzioni disponibili. La presentazione a Eacs evidenzia come questi accorgimenti abbiano consentito di raggiungere i target di rappresentatività, delineando un modello operativo per studi futuri sulla prevenzione dell’Hiv in Europa.
Interazioni e sicurezza: quando la prevenzione convive con altre terapie
La pratica clinica impone domande pragmatiche: come si comporta lenacapavir quando somministrato insieme a farmaci comuni? Un’analisi di PURPOSE 2 presentata a Eacs 2025 ha valutato la co-somministrazione in persone che assumono statine e inibitori della PDE-5. Poiché lenacapavir è un inibitore moderato del CYP3A4, la raccomandazione è di procedere con monitoraggio e possibili aggiustamenti del dosaggio: un’indicazione che allinea la prevenzione semestrale agli standard di cautela già adottati per altri inibitori moderati.
Questo tassello di sicurezza farmacologica si affianca alle indicazioni dell’Oms su test e gestione dei percorsi per le opzioni a lunga durata, offrendo ai clinici un quadro più completo per l’inserimento della PrEP semestrale nei contesti reali. L’integrazione con terapie cardio-metaboliche e trattamenti per la disfunzione erettile non è più un punto cieco, ma un capitolo con regole operative chiare, a beneficio tanto degli specialisti quanto dei pazienti.
Oltre il quotidiano: trattamenti settimanali e soluzioni semestrali
Non solo prevenzione: in ambito terapeutico, i dati a 96 settimane della combinazione orale settimanale islatravir + lenacapavir mostrano il mantenimento della soppressione virale fino a due anni in adulti già virologicamente soppressi. Nello studio di fase 2, le analisi Missing=Failure e Missing=Excluded convergono su un quadro di efficacia promettente, con percentuali rispettivamente pari all’88,5% e al 100% di cariche virali non rilevabili (<50 copie/mL). Due studi di fase 3 sono in corso.
Sul fronte dei regimi a lunghissima durata, la combinazione semestrale di lenacapavir con gli anticorpi neutralizzanti teropavimab e zinlirvimab ha mantenuto la soppressione a 52 settimane in fase 2 ed è stata ben tollerata; il programma ora avanza in fase 3. A gennaio 2025, la Fda ha attribuito la Breakthrough Therapy Designation a questo schema (LEN+TAB+ZAB), riconoscendone il potenziale miglioramento rispetto alle terapie disponibili. Un passo che apre la strada a un possibile regime completo somministrato due volte l’anno.
Cinque anni sul campo: ciò che insegna BICSTaR
I dati real-world hanno un valore che nessun trial controllato può sostituire. A Eacs 2025, l’analisi quinquennale del registro BICSTaR condotto in Canada, Francia e Germania conferma la solidità di B/F/TAF (bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide): soppressione virale duratura, profilo di sicurezza favorevole e alta barriera alla resistenza, in linea con quanto osservato negli studi di fase 3. L’evidenza riguarda sia le persone naive sia quelle con esperienza terapeutica e molte comorbidità.
Nel solco delle precedenti analisi del programma BICSTaR, emerge anche la centralità degli esiti riportati dai pazienti: qualità della vita, inclusa la dimensione della salute mentale, e sostenibilità di lungo periodo dei regimi. Questi risultati, coerenti con le letture a tre anni già presentate, offrono a clinici e decisori un orientamento più concreto quando si valutano opzioni in popolazioni complesse, spesso in politerapia.
Passare all’essenziale: lo studio ARTISTRY-1
Per chi vive su regimi complessi, l’idea di una compressa unica quotidiana resta una promessa di semplificazione. ARTISTRY-1 valuta il passaggio a una combinazione orale di lenacapavir e bictegravir rispetto alla prosecuzione della terapia di partenza. A settembre 2025 l’ultimo partecipante ha completato la visita della settimana 48 nella fase 3: la lettura dei dati principali sull’endpoint primario è attesa entro fine anno, con l’obiettivo di misurare l’impatto reale di uno switch sostenibile.
La fase 2 dello stesso programma, pubblicata su rivista indicizzata, aveva già mostrato che lo switch da regimi multipli a bictegravir + lenacapavir mantiene la soppressione a 24 settimane con buona tollerabilità, alimentando il razionale di un regime più lineare per persone con storie di resistenze o politerapie. Il proseguimento in fase 3 punta a confermare questi segnali in una popolazione più ampia e con follow-up più esteso.
Che cosa cambia per l’Europa e per l’Italia
La traiettoria non parte da zero. Lenacapavir era già autorizzato in Ue per il trattamento dell’Hiv multiresistente negli adulti, in combinazione con altri antiretrovirali; una decisione che ha incluso anche il nostro Paese. Questa esperienza terapeutica, avviata con l’autorizzazione della Commissione europea nel 2022, ha creato familiarità clinica con un meccanismo d’azione multifasico distinto dalle classi finora disponibili e privo di resistenza crociata nota in vitro.
Ora la prevenzione semestrale compie il salto di scala: con Yeztugo approvato dalla Fda e Yeytuo autorizzato dalla Commissione europea, la priorità è implementare percorsi che favoriscano accesso, aderenza e sostenibilità nei servizi territoriali. In parallelo, Oms ha pubblicato linee guida per l’implementazione e il testing; e un accordo tra Gilead e Global Fund mira a garantire dosi per fino a due milioni di persone in tre anni nei Paesi idonei, secondo un modello di accesso no-profit fino all’avvio della produzione su licenza.
Domande che riceviamo spesso, risposte rapide
Che cosa significa “PrEP due volte l’anno” nella pratica? Parliamo di un’iniezione sottocutanea di lenacapavir ogni sei mesi, con una fase di carico orale prevista nelle schede tecniche approvate. Negli Stati Uniti è disponibile come Yeztugo; nell’Unione europea come Yeytuo. Le nuove linee guida Oms includono questa opzione tra gli strumenti di prevenzione, da integrare con counselling, test e profilassi combinata secondo rischio individuale e contesto di cura.
Chi potrebbe beneficiarne di più? Le persone per cui la PrEP orale quotidiana è difficile da mantenere, chi teme lo stigma legato alle compresse giornaliere, chi preferisce appuntamenti semestrali e una gestione meno frequente. I trial PURPOSE hanno coinvolto popolazioni diverse per genere, età e contesto geografico, con efficacia molto elevata; in Europa, studi come PURPOSE 5 stanno esplorando l’impatto su gruppi finora poco raggiunti dai programmi di prevenzione.
Ci sono interazioni da considerare? Sì. Lenacapavir è un inibitore moderato del CYP3A4. In presenza di statine o inibitori della PDE-5 può essere necessario monitorare e, se opportuno, adeguare i dosaggi. I dati presentati a Eacs 2025 suggeriscono che la co-somministrazione sia gestibile con prudenza clinica, in analogia a quanto già avviene per altri inibitori moderati. La valutazione caso per caso resta cruciale.
Quali novità terapeutiche osservare nei prossimi mesi? Entro fine 2025 è attesa la lettura principale della fase 3 di ARTISTRY-1 sul passaggio a bictegravir + lenacapavir. Prosegue anche lo sviluppo della combinazione semestrale con anticorpi neutralizzanti, che ha ottenuto la Breakthrough Therapy Designation e ha mantenuto la soppressione a 52 settimane in fase 2, mentre la coppia orale settimanale islatravir + lenacapavir ha mostrato tenuta a 96 settimane.
Quando i numeri diventano possibilità: il nostro sguardo editoriale
Nel racconto di Eacs 2025 affiorano due evidenze: la scienza sta costruendo strumenti più adatti alle vite reali e le comunità, quando partecipano, cambiano l’esito dei programmi. La PrEP semestrale, riconosciuta da Fda e Commissione europea dopo risultati senza precedenti nei trial, e i regimi terapeutici a lunga durata indicano una direzione chiara: meno contatti sanitari, più continuità, più dignità nell’aderenza. È un passo avanti che chiede responsabilità nell’implementazione.
Abbiamo seguito questa conferenza con l’attenzione di chi sa che dietro ogni dato c’è una persona. La notizia non è solo l’approvazione di un farmaco o la percentuale di efficacia, ma la possibilità che un giovane eviti l’infezione, che un lavoratore non salti terapie, che una donna affronti la prevenzione senza timore di stigma. La rotta c’è. Ora conta come la renderemo accessibile, sicura e veramente vicina alle persone.