Una stagione di conti che cambiano il passo: l’assemblea di Fc Internazionale Milano ha approvato il bilancio 2024/25, siglando ricavi record e un utile netto che segna uno spartiacque nella storia recente del club. La riunione, tenuta oggi 15 ottobre 2025 in modalità telematica, ha visto al timone il presidente e Ceo Giuseppe Marotta insieme al top management.

Un conto economico senza precedenti
Numeri alla mano, il bilancio chiuso al 30 giugno 2025 fotografa ricavi pari a 567 milioni di euro, il livello più alto mai raggiunto dal club e un primato per la Serie A al netto del player trading. La crescita nasce da più fattori: l’incremento degli introiti legati alle competizioni domestiche ed europee, la partecipazione alla prima edizione della FIFA Club World Cup e un rafforzamento organico delle aree commerciali tra sponsorizzazioni e matchday. È il club stesso a dettagliare questo perimetro nella comunicazione ufficiale diffusa dopo l’assemblea.
Il risultato economico ribalta la prospettiva: l’esercizio si chiude con un utile netto di 35,4 milioni, a fronte della perdita di 35,7 milioni registrata l’anno precedente, con un aumento del valore della produzione di 70 milioni. Sul versante dei costi, l’incremento è fisiologico e contenuto (+3,8%, circa 18 milioni) per un totale di 482 milioni. In altre parole, la leva dei ricavi ha superato l’inerzia dei costi, restituendo un equilibrio che negli ultimi anni era mancato. Tutti elementi messi nero su bianco nelle note contabili approvate dai soci.
La traiettoria finanziaria: dal risanamento al consolidamento
Per comprendere la portata di questo passaggio, occorre tornare al 2024: con il subentro di Oaktree alla guida del club, seguito al default della precedente proprietà, è iniziato un percorso di stabilizzazione che ha prima ridotto le perdite della stagione 2023/24 a circa 36 milioni, poi ha accompagnato il ritorno all’utile nell’annata successiva. A sostegno del rilancio, nel settembre 2024 il nuovo azionista ha ricapitalizzato il club per 47 milioni, mentre la società ha chiuso il 2023/24 con ricavi record a quota 473 milioni, base da cui ripartire. Questo sentiero, tracciato tra governance e disciplina, spiega l’atterraggio positivo del 2025.
La cornice finanziaria si è rafforzata a giugno 2025 con il rimborso anticipato delle precedenti obbligazioni di Inter Media and Communication e un nuovo finanziamento di 350 milioni tramite private placement negli Stati Uniti, con scadenza 2030 e investment grade riconosciuto nell’ambito dell’operazione: importo e costo del capitale inferiori al precedente bond, con orizzonte più lungo e minore volatilità. Una mossa che ha allineato l’indebitamento alla strategia pluriennale di sostenibilità e crescita. L’operazione è stata illustrata in dettaglio dal club e ripresa dalle principali agenzie internazionali.
Governance e visione: le parole di Marotta
Nel commento di Giuseppe Marotta c’è il senso della svolta: un utile che, nella storia moderna del club, assume il valore di tappa storica, frutto di una strategia impostata su sostenibilità, efficienza operativa e massimizzazione delle risorse. Il ringraziamento rivolto a Oaktree per il supporto e la disciplina di governance chiarisce il metodo con cui la società ha accompagnato l’ascesa sportiva con un nuovo ordine economico. Il club ha anche ricordato che Marotta, nominato presidente nel 2024, è oggi figura di continuità e indirizzo.
Questa visione non è solo dichiarazione d’intenti. Nel corso del 2024/25 sono stati firmati accordi a lungo termine che aprono nuove traiettorie commerciali: dal decennale con Fanatics per il merchandising globale fino all’arrivo di BYD come partner automotive, tasselli che spiegano la crescita organica dei ricavi commerciali e l’allargamento dell’ecosistema nerazzurro. Sono scelte coerenti con la filosofia espressa dal management e formalizzate nelle comunicazioni istituzionali.
Il dossier stadio: rotta tracciata su San Siro
La dimensione infrastrutturale aggiunge profondità al quadro: nelle scorse settimane, il Consiglio Comunale di Milano ha approvato la vendita dello Stadio San Siro e delle aree circostanti a Inter e Milan, superando un percorso lungo anni tra vincoli, resistenze e discussioni pubbliche. La decisione apre alla costruzione di un nuovo impianto moderno da circa 71.500 posti, progettato da Foster + Partners e Manica, inserito in un più ampio ridisegno urbano. Una tappa che, nelle intenzioni, riequilibra i conti del matchday e riallinea Milano agli standard europei.
La timeline progettuale indica l’avvio lavori entro il 2027 e l’obiettivo di completamento attorno all’inizio della stagione 2030/31; l’area storica sarà in parte preservata nella riconversione commerciale, mentre l’attività sportiva proseguirà fino alla consegna del nuovo impianto. I passaggi restano complessi, con opposizioni e verifiche attese, ma il via libera politico segna un punto di non ritorno nella ridefinizione della casa del calcio milanese, come hanno ricostruito fonti internazionali.
Competizioni e traino globale: il peso del Mondiale per Club
L’accelerazione dei ricavi riflette anche l’esposizione sportiva dell’ultimo biennio: percorso nazionale di vertice e costanza nelle competizioni europee hanno rafforzato il brand e ampliato il pubblico. A parità di costi sotto controllo, la leva del fatturato si è nutrita di big match, stadi pieni e una pipeline commerciale più robusta. La nota del club attribuisce un ruolo specifico anche alla partecipazione alla nuova FIFA Club World Cup, tassello che moltiplica visibilità, diritti e opportunità di attivazione.
Per misurare l’impatto potenziale di questo torneo, basta guardare all’architettura economica definita dalla FIFA: un montepremi complessivo da 1 miliardo di dollari, con quote garantite e premi legati al rendimento, un impianto pensato per rifluire interamente ai club. In questo scenario, la partecipazione di un top team europeo come l’Inter produce effetti diretti e indiretti sulla stagione, tra incassi, audience e piattaforme commerciali. Lo hanno attestato comunicazioni ufficiali e le principali agenzie.
Domande secche, risposte chiare
Cosa significa “record per la Serie A al netto del player trading” e perché è rilevante? Vuol dire che i 567 milioni non includono plusvalenze o ricavi da cessioni di calciatori: sono fatturati “puri”, generati da gare, diritti, sponsorizzazioni e attività commerciali. È un parametro cruciale per misurare la salute industriale di un club, perché fotografa la capacità di creare valore senza ricorrere al mercato trasferimenti. Il club ha esplicitato questo perimetro nel comunicato diffuso dopo l’assemblea odierna.
Perché il finanziamento da 350 milioni è considerato un segnale di solidità? Perché sostituisce un debito più oneroso con uno a costo del capitale inferiore e scadenza più lunga (2030), ottenuto tramite private placement a investitori istituzionali e accompagnato da un riconoscimento investment grade nel contesto dell’operazione. Questa struttura riduce il rischio di rifinanziamento e stabilizza i flussi, allineandosi al piano pluriennale di sostenibilità indicato dal club nelle comunicazioni ufficiali e ripreso dalle agenzie internazionali.
A che punto è il progetto stadio e cosa cambierà per i tifosi? Il Comune di Milano ha approvato la vendita di San Siro e delle aree adiacenti ai due club, sbloccando il dossier per un nuovo impianto da circa 71.500 posti progettato da Foster + Partners e Manica. L’iter prevede l’avvio lavori entro il 2027 e l’apertura attorno al 2030/31, con la prosecuzione delle partite nel frattempo. L’obiettivo è migliorare esperienza e ricavi matchday, in linea con gli standard europei contemporanei.
Come si è passati dalla perdita all’utile? Attraverso una combinazione di risultati sportivi, crescita commerciale e ordine finanziario: la stagione 2023/24 aveva già ridotto le perdite e fissato ricavi record a 473 milioni; nel 2024/25 la leva dei ricavi è salita a 567 milioni, mentre l’azionista Oaktree ha consolidato governance e liquidità. Il resto lo hanno fatto la disciplina dei costi e il nuovo perimetro delle entrate, inclusa la spinta del Mondiale per Club.
Uno scatto che ridisegna gli orizzonti
La nostra lettura è semplice: l’Inter ha trasformato il racconto economico in una metrica credibile. L’utile netto non è un trofeo da esibire una volta all’anno, ma la prova che una strategia può reggere all’urto del tempo quando allinea risultati sportivi, fatturato e finanza. Il linguaggio del club — prudente sui costi, ambizioso sui ricavi — indica una rotta concreta, che dà dignità industriale a un progetto tecnico già identitario. In questo equilibrio, il margine di errore si assottiglia, ma la traiettoria diventa leggibile.
Resta il banco di prova delle infrastrutture: lo stadio è la chiave che può amplificare il salto di qualità, perché coniuga esperienza e numeri, comunità e sostenibilità. Se il percorso istituzionale procederà senza strappi, il nuovo impianto offrirà un moltiplicatore di ricavi e un simbolo di modernità, mentre la finanza rinnovata promette respiro e stabilità. È qui che il presente incontra il futuro: nella capacità di trasformare risultati straordinari in normalità competitiva.