Sinergia rafforzata per la ricostruzione dell’Appennino centrale: il protocollo tra Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro e Struttura commissariale Sisma 2016 viene rinnovato, puntando su sicurezza, trasparenza e legalità nei cantieri, con strumenti come Asse.Co., patente a crediti e badge di cantiere. Una cornice operativa che guarda alla tutela dei lavoratori e alla competitività delle imprese.

Un nuovo patto per cantieri più sicuri
La sigla del rinnovo del protocollo, avvenuta a Roma presso la Presidenza del Consiglio nella mattina di martedì 14 ottobre 2025, consolida un percorso avviato nel 2023 e rimette al centro la sicurezza in azienda e nei cantieri della ricostruzione, oltre alla correttezza dei rapporti di lavoro. L’annuncio pubblico dell’appuntamento era stato divulgato nei giorni precedenti da una nota stampa che fissava tempi e luogo della firma, confermando l’agenda istituzionale dell’intesa.
Nel cuore dell’accordo torna l’Asse.Co., l’asseverazione di conformità che attesta la regolarità retributiva, contributiva e contrattuale delle imprese, rilasciata in via esclusiva dai Consulenti del Lavoro iscritti agli elenchi dedicati. L’intesa valorizza tale strumento come leva di trasparenza e di leale concorrenza: in caso di parità di punteggio, il possesso dell’asseverazione diventa criterio premiale; inoltre i bandi possono attribuire punteggi tecnici aggiuntivi alle imprese asseverate, rafforzando una cultura d’impresa rispettosa delle regole.
Trasparenza negli appalti e premialità concrete
Le premialità legate all’Asse.Co. non sono un dettaglio tecnico, ma un segnale politico-amministrativo: fino a 2 punti aggiuntivi sull’offerta tecnica per chi dimostra regolarità documentata, oltre al vantaggio determinante nei casi di ex aequo. Si tratta di un impianto già sperimentato nella ricostruzione, in cui i RUP possono inserire nei bandi criteri che incoraggiano comportamenti virtuosi. Questa impostazione premiale parla a tutto il tessuto produttivo di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, chiamato a competere con regole chiare e verificabili.
Il capitolo trasparenza dialoga con un fronte più ampio: la cooperazione con le autorità di prevenzione antimafia e il potenziamento dei controlli. A fine giugno 2025 è stato sottoscritto un protocollo dedicato allo scambio dati con la Struttura per la Prevenzione Antimafia del Ministero dell’Interno, che integra le informazioni della piattaforma GE.DI.SI. e sostiene un monitoraggio capillare dei cantieri pubblici e privati con contribuzione pubblica nel cratere, in una stagione di lavori in crescita.
Formazione obbligatoria e competenze in campo
L’intesa ribadisce che la formazione non è un adempimento, ma una strategia. La didattica obbligatoria e continua diventa asse portante per figure chiave come i Responsabili unici del progetto (RUP) e i Responsabili del servizio prevenzione e protezione (RSPP), con percorsi modulari su piattaforme accreditate, mirati agli aspetti contrattuali, contributivi e retributivi. È un investimento sulle persone che presidiano ogni giorno procedure, verifiche e scelte in cantiere, trasformando le regole in prassi affidabili e misurabili.
Nel medesimo solco si colloca la patente a crediti per l’edilizia, divenuta operativa il 1° ottobre 2024: un vero sistema di qualificazione per imprese e autonomi che lavorano nei cantieri temporanei o mobili, con rilascio digitale a cura dell’Ispettorato nazionale del lavoro e soglie minime di crediti per operare. Chiarimenti e aggiornamenti successivi hanno definito perimetri, esenzioni e sanzioni, offrendo certezze applicative al mondo delle costruzioni e favorendo un innalzamento stabile degli standard di sicurezza.
Badge di cantiere e tracciabilità della manodopera
La ricostruzione 2016 ha introdotto strumenti di tracciabilità che incidono sul quotidiano dei cantieri. Il badge elettronico e il settimanale digitale di cantiere rafforzano la conoscenza in tempo reale dei flussi di personale e di mezzi, contrastando opacità e illegalità. L’integrazione con GE.DI.SI. consente agli organismi di controllo di leggere il cantiere come un sistema vivo, in cui presenze, lavorazioni e avanzamenti sono dati oggettivi, condivisi e confrontabili, a tutela della sicurezza e della dignità del lavoro.
Questo mosaico di strumenti – dall’Asse.Co. alla patente, dal badge alla formazione obbligatoria – si inserisce in una rete istituzionale che comprende anche l’ANAC e la citata Struttura antimafia. La direzione è unica: un ambiente in cui l’efficienza si sposa con la legalità, premiando chi investe nella qualità del lavoro. È il terreno su cui l’intesa rinnovata si muove con decisione, traducendo obiettivi di principio in procedure verificabili e in incentivi concreti per le imprese che scelgono la strada della regolarità.
La prospettiva delle imprese e dei lavoratori
L’accordo guarda insieme alla ricostruzione materiale e alla ripartenza sociale ed economica dei territori colpiti. Mettere al centro la tutela dei lavoratori e la regolarità dei rapporti significa restituire valore alle professionalità, dare tempi chiari alle opere e assicurare a ogni cantiere una filiera in regola. L’uso dell’Asse.Co. come criterio premiale e l’accompagnamento formativo di RUP e RSPP sono scelte che convertono la legalità in competitività, favorendo il radicamento di imprese capaci di crescere in modo sano e duraturo.
La durata del protocollo si allinea con il perimetro della gestione commissariale, la cui continuità è stata prorogata per sostenere l’ultima e decisiva fase della ricostruzione. Gli atti ufficiali richiamano l’estensione dell’incarico del Commissario straordinario e aggiornano il quadro delle ordinanze, offrendo al sistema pubblico e alle imprese un orizzonte stabile entro cui pianificare interventi, controlli e investimenti. È il contesto istituzionale che garantisce coerenza all’intero impianto dell’intesa.
Le parole dei protagonisti, oltre gli slogan
Nelle dichiarazioni istituzionali emerge una linea di fondo: proseguire il lavoro comune avviato nel 2023, intrecciando sicurezza, legalità e trasparenza nei processi produttivi. Dal Consiglio nazionale dei Consulenti del Lavoro arriva l’impegno a promuovere l’Asse.Co. e a potenziare la formazione di figure chiave come RUP e RSPP, con l’obiettivo di sostenere un sistema imprenditoriale competitivo e socialmente responsabile, capace di trasformare la ricostruzione in una stagione di crescita autentica, non solo infrastrutturale ma anche civile.
Dalla Struttura commissariale Sisma 2016 arriva un messaggio complementare: la rinascita dell’Appennino centrale passa da cantieri sicuri e da procedure trasparenti, in sinergia con ANAC e con la Struttura per la Prevenzione Antimafia. L’adozione di strumenti come l’Asse.Co., il badge e la formazione accurata è letta come investimento sulla qualità e sulla competitività dei territori del cratere, con la consapevolezza che solo il rispetto delle regole genera sviluppo che dura nel tempo.
Risposte chiare alle domande che contano
Cosa cambia davvero con il rinnovo del protocollo? L’intesa rilancia strumenti già collaudati, rendendoli più incisivi: l’Asse.Co. entra stabilmente tra i criteri premianti di gara; la formazione per RUP e RSPP diventa leva di sistema; sicurezza e legalità vengono integrate nei processi attraverso tecnologie e banche dati condivise. Il tutto si colloca entro la cornice temporale della gestione commissariale in essere, con impegni e responsabilità ripartiti in modo chiaro tra istituzioni e professioni.
Come funziona l’Asse.Co. e chi può rilasciarla? L’Asse.Co. è un’asseverazione volontaria che certifica la conformità dei rapporti di lavoro a leggi e contratti: la rilasciano esclusivamente i Consulenti del Lavoro qualificati, dopo verifiche documentali su contrattazione collettiva, contributi e sicurezza. Negli appalti della ricostruzione può valere come criterio di preferenza o come punteggio tecnico aggiuntivo, favorendo le imprese che investono nella regolarità con continuità.
Quali strumenti di sicurezza sono operativi nei cantieri del cratere? Dal 1° ottobre 2024 è in vigore la patente a crediti per chi opera nei cantieri temporanei o mobili, con soglie minime e rilascio digitale a cura dell’INL. Nella ricostruzione sono inoltre attivi il badge elettronico e il settimanale digitale, integrati con GE.DI.SI. per una tracciabilità effettiva della manodopera, in collegamento con i protocolli di prevenzione antimafia.
Ricostruire significa prendersi cura della comunità
La ricostruzione non è solo cemento e acciaio: è fiducia che torna, lavoro che diventa più giusto, comunità che rinascono. L’accordo tra Consulenti del Lavoro e Struttura commissariale indica una rotta concreta, dove la qualità del lavoro e la trasparenza delle regole non sono accessori ma condizioni per il rilancio. Nel nostro sguardo editoriale, questa è la vera frontiera: trasformare ogni cantiere in un impegno condiviso di sicurezza, dignità e sviluppo, perché la ricostruzione sia davvero patrimonio di tutti.