Final Fantasy Tactics: The Ivalice Chronicles riporta sotto i riflettori un caposaldo del GdR strategico, aggiornandone ritmo, interfaccia e accessibilità senza intaccarne il carattere. Non è un rifacimento spettacolare, ma un lavoro puntuale che punta alla sostanza, allineando un classico del 1997 alle aspettative attuali e offrendo due modi distinti di viverlo: Enhanced e Classic.

Un ritorno che parla al presente
L’uscita del 30 settembre 2025 su PS5, PS4, Xbox Series, Nintendo Switch, Switch 2 e PC suggella un’attesa lunga quasi tre decenni, con una direzione editoriale chiara: preservare l’identità dell’originale e rifinirne la fruizione. L’annuncio formale, accompagnato dal trailer, ha fissato tempi e ambizioni, ribadendo il doppio percorso d’esperienza e la volontà di rendere più scorrevole la progressione per chi si avvicina oggi a Ivalice. È una scelta di misura che, in un mercato affollato di revival, preferisce l’affidabilità all’effetto speciale.
Il riscontro iniziale conferma l’intonazione del progetto: su Steam le recensioni degli utenti si attestano su “Very Positive”, mentre la stampa specializzata accredita il pacchetto come una riedizione robusta, dal bilanciamento rispettoso e con aggiustamenti sensati alla qualità della vita. Il prezzo di lancio su PC è fissato a 49,99 dollari, elemento che ha acceso un confronto acceso quanto la decisione di impiegare DRM Denuvo; un compromesso che non intacca però la percezione generale di un ritorno riuscito. Conta il modo in cui questo classico è stato rimesso in moto.
Politica, memoria e scelte: il cuore di Ivalice
Pochi anni dopo la “Guerra dei cinquant’anni”, Ivalice è un regno sospeso: il sovrano muore lasciando un erede in fasce, i duchi Larg e Goltanna si contendono la reggenza, e in mezzo scorrono ambizioni, fede, menzogne. In questo groviglio entra il giovane Ramza Beoulve, affiancato dall’amico d’infanzia Delita Heiral, destinati a ritrovarsi su sponde opposte di una stessa marea. Il racconto non offre comode certezze: scava lealtà e colpe, fa vacillare ciò che pensiamo di sapere. La cornice resta intatta, la resa è più leggibile e cinematografica.
Questa edizione leviga anche un nodo caro ai veterani: il finale, storicamente allusivo, oggi viene chiarito nelle sue implicazioni, lasciando intravedere spiragli narrativi futuri senza tradire la sobrietà dell’epilogo. È un ritocco di tono più che di trama, ma basta a rinnovare il congedo di Ramza e Alma e a rinfocolare discussioni che, da anni, accompagnano l’opera. La storia respira ancora, e lo fa con parole più nitide.
Voci, lingue e interpretazioni che cambiano il ritmo
La novità che si sente prima ancora di vedersi è il doppiaggio integrale. Joe Pitts (Ramza), Gregg Lowe (Delita), Emily Carey (Alma) e Ben Starr (Dycedarg) guidano un cast che dà corpo ai chiaroscuri politici e morali del copione; le battute emergono dal testo, acquistano intensità, e i confronti chiave trovano un peso scenico inedito. Per chi faticava tra finestre di dialogo e sottotesti, il passo è più naturale e coinvolgente, pur rimanendo fedele alla tavolozza emotiva originale.
Le opzioni linguistiche sono sobrie ma chiare: audio in inglese e giapponese, testi in inglese, francese e tedesco oltre al giapponese. Manca l’italiano, una scelta che rischia di sottrarre sfumature a chi non padroneggia le lingue disponibili, ma che non intacca la coerenza complessiva del pacchetto. La forza interpretativa colma spesso la distanza, ma le parole contano, e qui il doppiaggio contribuisce a fissarle nella memoria.
Strategie senza età, con comodità di oggi
Il sistema a turni su griglia conserva la profondità che lo ha reso un riferimento, mentre le migliorie QoL smussano attriti noti: velocizzazione delle fasi, autosave, possibilità di ritentare rapidamente, interfaccia ripensata, e tre livelli di difficoltà (Squire, Knight, Tactician) selezionabili fuori battaglia. Fin dall’avvio si può scegliere tra una modalità Enhanced, con UI moderna e doppiaggio, e una Classic che preserva resa e fisica dell’originale abbinandole alla traduzione riveduta del 2007. È una doppia chiave d’accesso che rispetta memoria e sperimentazione.
La curva di sfida cambia pelle senza perdere i denti: i recensori segnalano un passo più leggibile in “Knight”, pensato come standard, e una concretezza severa in “Tactician”, che premia la pianificazione di posizionamento, tempi e sinergie di job e abilità. Il gioco resta capace di mettere alle corde, ma offre strumenti per rialzarsi: dal grinding opzionale agli incarichi secondari, fino ai set di equipaggiamento salvabili. La sostanza non si piega; chi cerca profondità la ritroverà nello stesso luogo di sempre, con qualche attrito in meno.
Presentazione tecnica e interfaccia: sobrietà consapevole
Niente fuochi d’artificio, ma una pulizia visiva che onora gli sprite e le isometrie, accompagnata da un’UI riprogettata per leggibilità e comfort prolungato, anche su mouse e tastiera. L’attenzione al dettaglio scende fino alla velocità di scorrimento e all’ergonomia dei comandi; su Steam Deck l’esperienza è stata adattata, pur restando “Playable” per limiti di leggibilità su schermo. È un restauro di bottega, dove ciò che conta è far respirare meglio il disegno, non riscriverlo.
Arrivare a questo risultato ha richiesto un lavoro di ricostruzione: la perdita del codice sorgente ha costretto il team a studiare versioni retail e porting mobile, incollando pazientemente tasselli fino a ristituire il quadro d’insieme. Un processo raccontato in interviste e conferenze, in cui si ringraziano anche archivi e community per la cura con cui hanno preservato materiali utili a rimettere in moto i meccanismi giusti. Una lezione di memoria digitale, oltre che di artigianato tecnico.
Cosa c’è e cosa non c’è
Questa edizione si pone come rivisitazione dell’originale PS1 e, per scelta, non reintroduce i contenuti extra di War of the Lions su PSP—niente Dark Knight e Onion Knight, niente cameo o modalità multigiocatore—preferendo concentrare l’attenzione sulla struttura e sui personaggi del 1997. Una decisione spiegata con la volontà di non appesantire un disegno già compiuto e di evitare innesti che avrebbero alterato equilibri e ritmo.
La Classic adotta la traduzione inglese di War of the Lions, mentre l’Enhanced rielabora copione e battute per integrarle con il nuovo doppiaggio. Tornano inoltre i Sound Novels, ora disponibili in tutte le lingue supportate: un tassello di filologia ludica che dialoga bene con la vocazione conservativa dell’insieme e che restituisce un altro piccolo frammento di quell’epoca. È nel dettaglio che si misura la cura.
Formati, edizioni e dettagli pratici
L’edizione provata su PS5 mette in mostra un pacchetto solido anche sul fronte contenuti: oltre alla versione Standard, la Deluxe Edition propone oggetti cosmetici e bonus in-game come la Akademy Blade e set dedicati a Ramza, senza introdurre scorciatoie che intacchino il bilanciamento. È il modo, dichiarato, di arricchire senza spezzare il patto con chi cerca una progressione “pulita”. Un’aggiunta di cornice, non di sostanza.
Su PC il titolo costa 49,99 dollari e al lancio ha raccolto un’accoglienza convinta; permangono discussioni sulla presenza di Denuvo e sull’impatto del DRM in condizioni offline, un tema che la community osserva con attenzione. Sul piano critico, gli aggregatori lo fotografano con valutazioni alte e un consenso che premia l’equilibrio tra rispetto e modernità. La nostra valutazione finale è un 9/10: un ritorno calibrato, che restituisce Final Fantasy Tactics alla contemporaneità senza smarrirne l’anima.
Domande al volo
È presente la lingua italiana? No: audio in inglese/giapponese, testi in inglese, francese e tedesco oltre al giapponese.
Posso alternare tra versione Classic ed Enhanced? Sì, la scelta è disponibile fin dall’avvio e definisce UI, doppiaggio e rifiniture tecniche.
I contenuti extra di War of the Lions sono inclusi? No: per coerenza con l’impianto del 1997, quei materiali non rientrano in questa edizione.
Che difficoltà consigliate per iniziare? “Knight” offre l’esperienza standard; “Squire” addolcisce l’ingresso; “Tactician” è pensata per veterani.
Quando e dove è disponibile? Dal 30 settembre 2025 su PS5, PS4, Xbox Series, Switch, Switch 2 e PC (Steam).
Guardare avanti senza abbassare lo sguardo
Non è un monumento da contemplare, ma un’opera viva che torna a respirare nel tempo di oggi. Square Enix e il team di Creative Studio III hanno scelto la via più scomoda: non stupire a ogni costo, bensì misurare, ripulire, affinare. È così che un classico continua a parlarci: non sovrastando, ma sussurrando certezze nuove. Per chi c’era e per chi arriva ora, Ramza e Delita tornano a chiedere scelte. E noi, stavolta, abbiamo gli strumenti per ascoltarle meglio.