Ultimi giorni di settembre sottotono sul fronte meteo: tra rovesci improvvisi e pause soleggiate, l’Italia sperimenta variazioni rapide che anticipano un colpo di scena artico atteso dalla Russia agli inizi di ottobre, preludio a una settimana di sbalzi termici che non accennano a stabilizzarsi.

Termometri altalenanti
La colonnina di mercurio sta vivendo oscillazioni marcate, con valori che nelle prossime ore si manterranno costantemente al di sotto delle medie stagionali. L’anomalia, già evidente con differenze di circa 3°C rispetto ai parametri climatici abituali, si accentuerà progressivamente da metà settimana, toccando scarti fino a 10°C. Questi sbalzi non rappresentano soltanto un dato statistico, ma incidono in modo tangibile sulle abitudini quotidiane: la scelta dell’abbigliamento, la gestione del riscaldamento domestico e perfino l’organizzazione di eventi all’aperto devono confrontarsi con un clima imprevedibile. Il risultato è un contesto in cui la rapidità di adattamento diventa fondamentale per cittadini, agricoltori e addetti ai lavori, chiamati a rivedere piani e programmi quasi in tempo reale.
L’autunno 2025, almeno nella sua apertura, si sta dunque riaffermando come quella “mezza stagione” a lungo ritenuta scomparsa. Le fluttuazioni termiche ricordano, in scala accelerata, i passaggi graduali di decenni fa: mattinate fresche che impongono la felpa, pomeriggi relativamente miti che consentono ancora la t-shirt e serate improvvisamente pungenti in cui compare il piumino. Questo alternarsi di sensazioni termiche non è soltanto nostalgia meteorologica: segnala la lotta d’equilibrio fra le masse d’aria africane, ancora vivaci, e quelle più fredde che iniziano a scivolare dal quadrante nord-orientale. In tale cornice persino il corpo umano fatica a tararsi, amplificando percezioni di stanchezza e piccoli malesseri di adattamento.
Un’improvvisa ondata artica dalla Russia
Secondo l’analisi elaborata dal meteorologo Lorenzo Tedici, un corridoio di aria gelida proveniente dalle steppe russe muoverà il suo baricentro verso il Mediterraneo già da giovedì 2 ottobre. Le simulazioni evidenziano un impulso rapido ma incisivo: le correnti nord-orientali scaveranno un’ulteriore depressione in quota, traghettando verso la Penisola valori che, in alcune località interne, potrebbero far scendere i termometri di dieci gradi nell’arco di ventiquattr’ore. L’avanzata sarà inattesa per tempistiche e intensità, tanto da cogliere di sorpresa chi confidava in un proseguimento di clima mite almeno fino alla prima metà del mese.
Con l’arrivo di questa massa d’aria, il contrasto termico con il suolo ancora relativamente caldo potrebbe innescare nuovi temporali, soprattutto lungo l’Adriatico e nelle zone interne del Mezzogiorno. L’effetto combinato di pioggia e vento accentuerà la percezione di freddo, spingendo in alto il rischio di locali grandinate o rovesci di breve durata ma forte intensità. Nel contempo, le cime appenniniche più elevate non possono escludere precipitazioni a carattere nevoso, scenari tipici di novembre anticipati di diverse settimane. Sarebbe, dunque, un segnale eloquente di quanto l’attuale configurazione atmosferica rimanga estremamente dinamica.
Cronaca del fine settimana
Le due giornate centrali, sabato e domenica, si prospettano come un’avvincente sequenza di episodi meteorologici contrastanti. Mentre nel Settentrione i rovesci più intensi si concentreranno nelle prime ore di sabato, dal pomeriggio la tendenza virerà verso aperture sempre più ampie, preludio a una domenica perlopiù luminosa. Sul versante tirrenico e sulle Isole Maggiori – Sardegna e Sicilia – le schiarite si alterneranno a nubi di passaggio senza offuscare del tutto il cielo. La situazione sarà nettamente differente lungo l’Adriatico, dove la persistenza di nuvolosità compatta manterrà in vita piogge episodiche, talvolta moderate, fino alla seconda parte di domenica.
Nel frattempo, il Sud peninsulare si troverà esposto a un flusso nordafricano impregnato di umidità, pronto a scaricare temporali localmente violenti tra Sicilia orientale e Calabria meridionale. I fenomeni potranno assumere carattere di breve ma intensa concentrazione, con precipitazioni capaci di superare accumuli ragguardevoli in poche decine di minuti. Tuttavia, già dalle prime ore di domenica, la circolazione ciclonica arretrerà lentamente verso levante lasciando spazio a cieli parzialmente sereni sulle isole e sulle aree costiere tirreniche. I valori termici, nonostante il lieve incremento diurno, continueranno a rimanere sotto i riferimenti climatici di fine settembre e ciò renderà l’aria frizzante soprattutto dopo il tramonto.
Dettagli su sabato e domenica
Guardando nel dettaglio, il sabato inizierà con piogge diffuse al Nord-Ovest che, nel corso della mattinata, attraverseranno la Pianura Padana dirigendosi verso Nord-Est. Il Centro assisterà a un quadro più frammentato: deboli rovesci fra Toscana e Umbria lasceranno presto il passo a schiarite, mentre sulle regioni adriatiche le piogge guadagneranno forza nel pomeriggio. Al Sud le prime avvisaglie di maltempo faranno capolino sulla Sicilia, con temporali in risalita verso la Calabria già in tarda mattinata. In questa fase il vento risulterà irregolare, a tratti sostenuto lungo i litorali, senza tuttavia raggiungere soglie d’allerta.
Il giorno successivo consegnerà un panorama più sereno al Settentrione, dove il sole splenderà senza ostacoli per gran parte della giornata, fatta eccezione per velature mattutine in area alpina. Sul Centro, i residui fenomeni adriatici si diraderanno verso l’Abruzzo già prima di mezzogiorno, mentre Lazio, Toscana e Umbria godranno di ampie finestre di tempo asciutto. In meridione l’instabilità terrà banco sino alle prime ore del pomeriggio, per poi smorzarsi gradualmente. L’avvio di settimana appare, quindi, improntato a una relativa stabilità, preludio a martedì tranquillo in attesa dell’ingresso della suddetta saccatura russa.