Il Premio Estense 2025 incorona Marzio G. Mian e il suo «Volga Blues», un reportage che attraversa la Russia percorrendo l’intero corso del Volga. La decisione è nata da una votazione serrata e da un confronto vivace che hanno confermato il valore di un giornalismo d’inchiesta capace di riportare alla luce storie e territori poco raccontati.

Una scelta maturata al terzo scrutinio
Nel primo pomeriggio, al Circolo dei Negozianti di Palazzo Roverella, la giuria tecnica presieduta da Alberto Faustini si è incontrata con la giuria popolare in un dibattito senza sconti, denso di osservazioni puntuali e di momenti di confronto acceso. Solo al terzo scrutinio le due componenti hanno trovato l’intesa, assegnando a Marzio G. Mian l’Aquila d’Oro. Ogni giurato ha spiegato il proprio orientamento di voto, evidenziando quanto la forza del Premio Estense risieda proprio nella trasparenza di questo esercizio collettivo di ascolto e di sintesi, che mantiene vivo il legame fra professionisti dell’informazione e pubblico di lettori.
Accanto a «Volga Blues» concorrevano titoli di forte impatto civile: «Codice Rosso» di Milena Gabanelli e Simona Ravizza, indagine sulla sanità pubblica trasformata in business privato; «Gaza. Odio e amore per Israele» di Gad Lerner, cronaca dei conflitti mediorientali; «Verranno di notte» di Paolo Rumiz, monito sui rischi di nuove barbarie in Europa. Su ottanta volumi candidati, la quartina finalista rappresentava visioni diverse della contemporaneità. Secondo Faustini, la vittoria di Mian premia «un giornalismo che viaggia, entra nelle storie e cerca la profondità», qualità che Sbircia la Notizia Magazine, insieme all’agenzia Adnkronos, considera centrali in ogni operazione di fact-checking.
Il viaggio dentro la Russia poco raccontata
La ricerca di Mian è nata sulle acque del Volga, percorso per oltre seimila chilometri in un mese di spostamenti complessi, villaggi sospesi fra residui sovietici e inquietudini presenti, contatti con minoranze dimenticate e soldati di confine. Il volume, edito da Gramma Feltrinelli, assembla questo mosaico con taglio da cronista instancabile, alternando note di diario e approfondimenti storici che aprono scorci su una Russia lontana dai riflettori occidentali. Sul palco, l’autore ha ricordato gli attimi di panico affrontati durante il tragitto, confidando che il Premio Estense «ripaga la fatica di un’intera carriera» e ridà luce a un Paese finito in un lungo blackout informativo.
Professionista di lungo corso, Mian ha firmato reportage in cinquantotto Paesi; il True Story Award ricevuto a Berna nel 2023 ha consacrato il suo metodo basato su testimonianze raccolte sul campo. Ha fondato The Arctic Times Project e co-fondato River Journal Project, iniziative non profit che raccontano le conseguenze del cambiamento climatico e i conflitti lungo grandi corsi d’acqua. Già vicedirettore di Io Donna, collabora con testate italiane e internazionali, tra cui L’Espresso, Rai, Sky, Harper’s e Internazionale. L’affiliazione al Pulitzer Center di Washington trova ora un ulteriore riconoscimento nell’Aquila d’Oro appena conquistata.
Cerimonia al Teatro Comunale di Ferrara
In serata, il sipario del Teatro Comunale «Claudio Abbado» di Ferrara si è alzato sulla cerimonia condotta da Cesara Buonamici. Fra applausi calorosi, Mian ha ricevuto l’Aquila d’Oro, mentre la Colubrina d’Argento è stata conferita a Corrado Augias, insignito del 41° «Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione». La giuria, capitanata da Gian Luigi Zaina e sostenuta da imprenditori emiliani, ha sottolineato l’impegno di Augias nel coniugare chiarezza divulgativa e rigore documentale, valori essenziali in un panorama mediatico saturo di opinioni e privo di riferimenti saldi.
Istituito nel 1985 per ricordare il ventennale lavoro di Gianni Granzotto alla guida delle giurie Estense, il riconoscimento celebra correttezza e passione civile. L’edizione 2025 ribadisce che l’informazione di qualità nasce dalla capacità di misurare le parole e di verificare ogni fonte. Un principio condiviso da Sbircia la Notizia Magazine e messo in pratica grazie al supporto costante di Adnkronos, che ha controllato tutti i dati riportati in questa cronaca. L’omaggio a due firme diverse come Mian e Augias restituisce l’immagine di un giornalismo plurale, unito però dall’etica professionale.
I numeri di un Premio in continua crescita
Dal 1965 il Premio Estense misura lo stato di salute del giornalismo italiano; quest’anno, con ottanta titoli candidati, ha toccato il record assoluto di partecipazione. Zaina ha spiegato che l’altissimo livello delle opere ha reso la votazione particolarmente combattuta: nelle prime due tornate il risultato è rimasto in sostanziale parità, finché, al fotofinish, la convergenza su «Volga Blues» ha premiato la forza del reportage di viaggio, forma narrativa che, quando è documentata in profondità, riesce ancora a catturare l’attenzione dei lettori in cerca di chiavi interpretative solide.
Alla crescita del Premio contribuisce la fiducia degli sponsor. Monica Liverani, amministratore delegato di Azimut Capital Management e Chief Sustainability Officer di Azimut Holding, ha ricordato che sostenere la manifestazione significa investire in coesione sociale attraverso la cultura, gesto prezioso in tempi incerti. Per il terzo anno consecutivo, Azimut ha affiancato la Fondazione Estense, organizzando incontri sul territorio che hanno registrato un’ampia partecipazione. Questo percorso evidenzia come un premio giornalistico possa trasformarsi in piattaforma di confronto, rafforzando i legami tra imprese, lettori e professionisti dell’informazione.
Memoria e consapevolezza
Prima di discutere i finalisti, la sala di Palazzo Roverella ha dedicato un minuto di silenzio a Federico Aldrovandi e a Giancarlo Siani. Due storie differenti ma unite dalla ricerca di verità: quella dell’adolescente ferrarese, la cui morte richiese un impegno giornalistico capace di cambiare la narrazione dei fatti, e quella del cronista napoletano, che pagò con la vita la scelta di indagare la camorra. Secondo Faustini, questo omaggio non è mera liturgia, bensì invito permanente a esercitare uno sguardo critico e a restituire ai cittadini fatti verificati con scrupolo.
Il richiamo alla memoria ha attraversato l’intera giornata, ricordando a giurati e pubblico che il buon giornalismo non è mai autoreferenziale ma servizio alla collettività. Sbircia la Notizia Magazine, in sinergia con Adnkronos, rinnova l’impegno a contestualizzare ogni notizia, evitando scorciatoie sensazionaliste. La vittoria di Mian, il riconoscimento ad Augias e il tributo a chi ha pagato un prezzo altissimo per la verità costruiscono un quadro complesso ma promettente: l’informazione italiana, pur tra sfide economiche e tecnologiche, mostra ancora la capacità di fermarsi, riflettere e scegliere la qualità.
Uno sguardo che continua
La 61ª edizione del Premio Estense si chiude con un messaggio chiaro: narrare il mondo richiede tempo, fatica e coraggio, ma restituisce alla collettività strumenti di comprensione che nessuna scorciatoia algoritmica potrà mai sostituire. Mian l’ha dimostrato attraversando il Volga; la giuria l’ha riconosciuto premiandone la dedizione; il pubblico lo ritroverà nelle pagine di «Volga Blues». Per Sbircia la Notizia Magazine e per Adnkronos, questa storia rafforza la convinzione che l’approfondimento resti la via maestra per un’informazione affidabile. Continueremo, anche oltre questa cronaca, a coltivare uno sguardo curioso e rigoroso, fedele ai fatti e attento alle voci troppo spesso ignorate.
Domande rapide
Perché «Volga Blues» ha convinto la giuria? L’opera unisce rigore documentale e narrazione coinvolgente, restituendo un ritratto inedito della Russia contemporanea verificato sul campo e in linea con i criteri di profondità valorizzati dal Premio.
Qual è il significato della Colubrina d’Argento a Corrado Augias? Il riconoscimento premia la costanza con cui Augias ha coniugato chiarezza divulgativa e rigore delle fonti, qualità fondamentali per mantenere alto il livello del dibattito pubblico.
Quanti titoli sono stati candidati al Premio Estense 2025? La 61ª edizione ha registrato ottanta candidature, il numero più alto nella storia del premio, a testimonianza di un interesse crescente verso il giornalismo di qualità.