Il dominio del caldo settembrino è agli sgoccioli. Tra poche ore una perturbazione atlantica si affaccerà sul Paese, annunciando la cosiddetta tempesta d’Equinozio e aprendo le porte a un deciso cambio di stagione. Le prossime giornate saranno cruciali per capire l’entità delle piogge e dei bruschi cali termici.

Ultime ore di stabilità, poi il fronte atlantico
Il fine settimana si concluderà ancora sotto cieli sereni e temperature insolitamente miti, ma il conto alla rovescia è già partito. I modelli confermano circa 48 ore di relativa quiete: tempo soleggiato da Nord a Sud, massime oltre la media stagionale e un’atmosfera quasi estiva che ingannerà molti. Proprio in questo intervallo, però, la parte avanzata di un vortice atlantico sta organizzando la sua traiettoria verso la penisola, caricandosi di umidità sul golfo di Biscaglia e trovando carburante nei contrasti termici tra oceano e continente.
Il primo segnale concreto del cambio di passo arriverà a partire dal tardo pomeriggio di domenica: nubi via via più compatte, ventilazione sud-occidentale in rinforzo e i primi rovesci sul ponente ligure e sull’alto Piemonte. Non si tratterà di episodi isolati. Le precipitazioni, inizialmente brevi, tenderanno a intensificarsi e a estendersi, aprendo la strada a quel peggioramento progressivo destinato a archiviare definitivamente la parentesi estiva. È l’approccio tipico delle perturbazioni autunnali, che preferiscono attaccare i versanti occidentali per poi scivolare lentamente verso il cuore del Paese.
Rovesci intensi e rischi idrogeologici: focus sulle aree più esposte
Quando il fronte sarà pienamente entrato sul Mediterraneo, nella giornata di lunedì, la situazione diventerà più complicata. I modelli indicano precipitazioni a tratti molto intense, accompagnate da temporali stazionari capaci di scaricare in poche ore quantitativi di pioggia paragonabili a quelli di un intero mese. Piemonte, alta Lombardia e la fascia costiera della Liguria saranno, secondo il meteorologo Federico Brescia, i settori dove l’accumulo pluviometrico potrà raggiungere picchi critici, con la concreta possibilità di allagamenti, smottamenti e innesco di frane nei bacini più vulnerabili.
Lo stesso scenario rischioso riguarderà anche Toscana e Lazio, dove la combinazione tra suolo già saturo e temporali rigeneranti potrebbe imprimere una pericolosa accelerazione ai fenomeni di dissesto. Nelle aree urbane saranno da mettere in conto possibili criticità alla circolazione, chiusure precauzionali di sottopassi e difficoltà nei servizi di trasporto. Dal canto suo, la Protezione Civile segue con attenzione l’evoluzione, in previsione di eventuali allerte che, con buona probabilità, verranno emesse nelle prossime ore. Le autorità invitano i cittadini a monitorare gli aggiornamenti ufficiali e ad adottare comportamenti prudenti, soprattutto nelle zone a rischio esondazione.
Crollo termico: dai valori estivi a un autunno pieno
Oltre alle precipitazioni, la perturbazione porterà con sé un sensibile calo delle temperature. Gli esperti prevedono una diminuzione fino a 10°C rispetto ai valori attuali, in particolare sulle regioni settentrionali e lungo il versante tirrenico. L’aria più fresca, trasportata da correnti di origine nord-atlantica, spazzerà via l’afa e restituirà un profilo termico più consono alla seconda metà di settembre. Nei centri urbani, questo passaggio potrà far avvertire un brusco contrasto, con la necessità di indossare abiti più pesanti nel giro di pochissime ore.
La flessione termica non risparmierà nemmeno il Sud, sebbene in modo più attenuato. Tra martedì e mercoledì il sistema perturbato raggiungerà Campania e parte delle regioni meridionali, portando rovesci localmente abbondanti ma, secondo gli esperti, con minore probabilità di criticità gravi. I venti da ovest e sud-ovest contribuiranno a dissipare la calura accumulata, introducendo un’aria frizzante che ricorderà al Paese l’incedere dell’autunno. Si prospettano, dunque, serate più fresche e un generale rientro delle temperature su valori più consoni al periodo.