Dal 10 settembre, gli abbonati a GeForce NOW potranno contare sull’architettura Blackwell RTX, equivalente a una GPU GeForce RTX 5080, senza alcun aumento di prezzo: il cloud gaming si appresta a cambiare passo.

Uno slancio epocale per il gioco nel cloud
A partire da mercoledì 10 settembre, GeForce NOW darà il via a quello che i tecnici di NVIDIA descrivono come l’aggiornamento più imponente mai realizzato sulla piattaforma. Il passaggio all’architettura Blackwell RTX inserirà sui server del servizio un hardware paragonabile a una GeForce RTX 5080: 62 teraflops di pura potenza, un frame buffer da 48 GB e un balzo prestazionale che triplica la forza delle console attuali. Ancora più significativo, l’upgrade verrà distribuito senza alcun ritocco alle tariffe di abbonamento, un segnale inequivocabile di quanto l’azienda punti sulla diffusione massiva del cloud gaming.
Il cuore di questa spinta tecnologica non è soltanto nel numero di teraflops, ma nell’efficienza con cui la nuova infrastruttura gestisce i dati. I tecnici parlano di un flusso capace di offrire un frame rate 2,8 volte superiore rispetto ai precedenti server utilizzati dal servizio, con tempi di caricamento ridotti e una stabilità che promette di lasciare alle spalle qualsiasi sensazione di compromesso. Scompare il confine fra macchina locale e datacenter remoto: ciò che conta è la qualità dell’esperienza finale, e ogni pacchetto dati lo dimostrerà.
Prestazioni di nuova generazione: tra DLSS 4 e Reflex
La svolta prestazionale trova due alleati di peso: DLSS 4 con Multi Frame Generation e NVIDIA Reflex. Il primo consente di trasmettere videogiochi in 5K a 120 fotogrammi al secondo, un risultato che fino a ieri era appannaggio esclusivo dei PC da scrivania più costosi. Il secondo, invece, riduce la latenza complessiva al di sotto della soglia dei 30 millisecondi, spingendo fino a 360 fps a 1080p nei titoli competitivi. Quando ogni millisecondo conta, ridurre lo scarto fra input e immagine significa trasformare la reattività in arma vincente.
A impreziosire ulteriormente lo streaming arriva la modalità Cinematic Quality, progettata per restituire colori pieni e testi scolpiti come su schermi di fascia alta. Il merito va al campionamento 4:4:4 chroma, all’AI sharpening che leviga i dettagli e al nuovo encoder AV1, capace di comprimere senza sacrificare brillantezza. In combinazione, questi elementi mirano a ridefinire la percezione stessa di immagine in streaming: non più una copia ridotta, bensì una trasposizione fedele che rispetta l’intento artistico originario di ogni sviluppatore. Il risultato, promettono gli ingegneri, farà dimenticare le vecchie compressioni granulose che affliggevano la prima generazione di servizi cloud.
Install-to-Play e libreria sconfinata
La novità che probabilmente cambierà di più le abitudini quotidiane degli utenti si chiama Install-to-Play. Grazie a un sistema di storage cloud basato su NVIDIA NVMesh, i giochi vengono installati direttamente nei datacenter senza passare da drive locali, dimezzando i tempi d’attesa e raddoppiando di colpo il catalogo effettivamente fruibile. Ogni utente dei piani Ultimate e Performance disporrà di 100 GB di spazio per sessione; chi desidera mantenere librerie più vaste potrà aggiungere storage persistente con formule a costo flessibile, modellate sulle proprie necessità.
L’impatto numerico è impressionante: oltre 2.200 titoli precedentemente disponibili soltanto in locale su Steam entrano ora nella rosa dei giochi avviabili via cloud, portando la libreria complessiva di GeForce NOW a superare quota 4.500. Si amplia perciò la possibilità di riscoprire capolavori nascosti o di provare novità indipendenti senza fermarsi davanti a limiti di hardware o download. Il concetto di catalogo si fonde con quello di accesso immediato, ridefinendo il significato stesso di proprietà digitale. Una trasformazione che avvicina il mondo del software a quello dello streaming musicale e video, dove la fruizione è diventata sinonimo di libertà assoluta.
Compatibilità estesa su dispositivi e periferiche
L’aggiornamento non riguarda soltanto la potenza di elaborazione: il servizio punta a far sentire il salto di qualità su qualsiasi schermo. Sul portatile ibrido Steam Deck gli abbonati Ultimate potranno spingere fino a 90 fps, mentre sul Lenovo Legion Go S si raggiungeranno i 4K a 120 fps, una cifra che un dispositivo portatile non aveva mai nemmeno sfiorato. A casa, monitor e TV LG compatibili riceveranno un’app ottimizzata, così come volanti da corsa Logitech e altre periferiche che trasformano il soggiorno in una postazione professionale. Il percorso verso la piena maturità del cloud gaming passa anche dalla capacità di adattarsi alle abitudini di uso più varie.
Alla base di un’esperienza cloud fluida c’è inevitabilmente la rete, e in questo ambito NVIDIA ha stretto nuove collaborazioni con operatori di primo piano. Accordi siglati con provider come Comcast e Deutsche Telekom puntano a ottimizzare il percorso dati dall’utente ai datacenter, mentre il debutto del servizio in India estende la copertura a un mercato in forte crescita. L’obiettivo dichiarato è semplice ma ambizioso: fare in modo che il collegamento remoto sembri sempre più una connessione diretta alla propria scheda video personale. Un traguardo che appare a portata di mano grazie alla distribuzione capillare di nodi edge e a profili QoS disegnati su misura per il gioco in tempo reale.
I titoli pronti a cavalcare la potenza Blackwell
L’onda lunga di Blackwell RTX arriverà giusto in tempo per una stagione videoludica particolarmente ricca. L’11 settembre debutterà Borderlands 4, pronto a sfoggiare texture più nitide e uno shooting ancor più scattante. Il 19 settembre toccherà a Dying Light: The Beast, seguito ideale che mescola parkour e horror in un’unica, adrenalinica corsa notturna. Tra gli altri nomi già confermati figura The Outer Worlds 2, lo sparatutto cooperativo Arc Raiders e l’attesissimo Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2, tutti progettati con i preset massimi ben in mente. Gli sviluppatori potranno contare su un margine di potenza che li porterà a sperimentare ulteriori effetti grafici e fisici.
Non mancano le produzioni capaci di parlare a pubblici diversi: Hell Is Us promette un’avventura d’atmosfera che mescola mistero e combattimenti frenetici, mentre Call of Duty: Black Ops 7 riaccende la competizione globale sullo sfondo di scenari militari inediti. Chi preferisce la strategia troverà pane per i propri denti in Cinder City, sparatutto tattico realizzato internamente da Bigfire Games. A margine, il catalogo settimanale si arricchisce ulteriormente grazie all’arrivo di Hollow Knight: Silksong, ora disponibile anche per gli iscritti a PC Game Pass, e di Hell Is Us, pronto a sfruttare da subito le nuove risorse di calcolo. Per gli abbonati, significa poter passare dall’annuncio alla partita in pochi clic, un lusso che solo il cloud sa garantire.
Una nuova dimensione social con Discord
I confini del giocare insieme si ampliano grazie alla collaborazione fra NVIDIA, Discord ed Epic. Gli utenti dell’app di chat potranno lanciare sessioni condivise direttamente all’interno dei canali vocali, senza scaricare né installare nulla e, sorprendentemente, nemmeno possedere il titolo in questione o un abbonamento a GeForce NOW. Il primo esperimento riguarda Fortnite, ma l’intenzione è di estendere la formula ad altre produzioni, trasformando la semplice conversazione in un salto istantaneo dentro il gioco. L’aspetto social del gaming trova così un nuovo palcoscenico capace di abbattere ancora più barriere.
Per chi segue l’evoluzione del medium videoludico, è impossibile ignorare il cambio di paradigma che si sta consumando sotto i nostri occhi. Il debutto di Blackwell RTX su GeForce NOW combina potenza grafica, accessibilità e integrazione social in un unico ecosistema, abbattendo barriere storiche come il costo dell’hardware o il tempo di download. Se il cloud gaming era già considerato il futuro, questa mossa di NVIDIA dimostra che il futuro, ormai, ha deciso di presentarsi in anticipo. Il ritmo di innovazione lascia intuire che quello che vediamo oggi non è che l’inizio di una trasformazione destinata a cambiare per sempre il volto del gioco digitale.