Per chi lo ha incontrato la prima volta nel 1995 e per chi lo scopre oggi, Rayman continua a incarnare lo stupore dei platform. A trent’anni esatti dal suo debutto, Ubisoft conferma che le sue avventure non si fermano: un nuovo progetto sta nascendo tra la Francia e l’Italia, sotto l’egida degli studi di Montpellier e Milano.

Trent’anni di Rayman: un’icona che resiste al tempo
Era il 1° settembre 1995 quando, sullo schermo della prima PlayStation, apparve per la prima volta quel protagonista senza braccia né gambe che avrebbe segnato un’era. Da allora, le sue avventure hanno attraversato console, generazioni e stili artistici, consolidando la reputazione di Rayman come uno dei personaggi più riconoscibili nella storia dei videogiochi. Il suo design essenziale, unito a un gameplay fresco e sorprendente, ha trasformato una semplice mascotte in una figura capace di parlare al pubblico di ogni età.
In tre decenni, la serie si è declinata in capitoli principali, spin-off e versioni mobile, tutte accomunate da un’estetica onirica e da meccaniche che puntano sulla precisione del salto. Ubisoft ha costantemente spinto gli sviluppatori a sperimentare, passando dagli scenari bidimensionali dipinti a mano alle ricche ambientazioni in 3D. Ogni episodio ha rappresentato un momento storico diverso, ma il desiderio di stupire, far sorridere e mettere alla prova i giocatori non si è mai affievolito. Ancora oggi, il semplice richiamo del suo nome suscita attese altissime tra appassionati e addetti ai lavori.
Gli studi di Montpellier e Milano uniscono le forze
La conferma più attesa è giunta attraverso le parole del brand producer Loic Gounon, veterano con oltre vent’anni di militanza nella serie. Nel corso del video diffuso per il trentesimo anniversario, Gounon ha spiegato che Ubisoft Montpellier, la culla creativa in cui Rayman vide la luce, sta collaborando fianco a fianco con Ubisoft Milan. Due team distanti solo apparentemente, ma legati da un approccio complementare: da una parte la tradizione artistica francese, dall’altra l’ingegnosità italiana maturata negli ultimi anni su progetti di vasta portata.
Il produttore ha scelto toni cauti, invitando i fan a non aspettarsi aggiornamenti imminenti, ma ha voluto rassicurare che “Rayman è in buone mani”. Questo passaggio, pronunciato con un sorriso che tradiva passione sincera, vale come manifesto d’intenti: qualcosa di significativo bolle in pentola, e la volontà è quella di onorare il passato senza replicarlo pedissequamente. Nel ringraziare la community per tre decenni di supporto, Gounon ha riconosciuto il ruolo determinante di una fanbase che, con dedizione ferrea, ha mantenuto vivo l’interesse quando i riflettori parevano altrove.
Un progetto ancora in gestazione
A oggi, il nuovo capitolo dedicato a Rayman rimane avvolto da una cortina di riservatezza. All’interno dell’azienda, la fase è descritta come di pura “esplorazione”, definizione utilizzata già nell’ottobre 2024 quando Ubisoft aveva accennato per la prima volta al ritorno del personaggio. Nessuna dichiarazione ufficiale parla di remake o sequel numerato, e proprio questa incertezza alimenta teorie, speranze e congetture nei forum specializzati, una curiosità diffusa testimonia quanto il pubblico resti legato alle radici artistiche e ludiche della serie originale.
I segnali raccolti finora provengono soprattutto dalle offerte di lavoro pubblicate a maggio da Ubisoft Milan. Gli annunci, destinati a un senior game designer e a un animatore 3D gameplay, fanno esplicito riferimento a un “prestigioso titolo AAA” collegato al marchio. Dietro quelle descrizioni in apparenza generiche, gli osservatori leggono la volontà di rafforzare l’équipe con professionisti capaci di fondere creatività e competenza tecnica, due ingredienti imprescindibili per riaffermare Rayman sulla scena moderna senza sacrificare l’identità che lo contraddistingue da.
Celebrazioni, retroscena e sguardo al futuro
Parallelamente allo sviluppo, Ubisoft intende accompagnare il proprio pubblico in un viaggio nella memoria. Nei prossimi mesi, la casa francese divulgherà contenuti esclusivi: panoramiche dai set di produzione, concept art mai mostrati, interviste con gli autori che negli anni hanno modellato l’universo di Rayman. Si tratta di un’operazione di trasparenza ma anche di affetto, un modo per condividere la nascita di idee, personaggi e mondi che hanno colorato l’immaginario di più generazioni, finora rimasti nell’archivio dello studio, pronti a emergere.
Quel flusso di materiale dietro le quinte non è fine a se stesso: vuole ricordare che ogni nuova avventura nasce dal confronto fra creativi e giocatori. L’auspicio, lasciato intendere con discrezione, è di riaccendere l’entusiasmo passo dopo passo, alimentando aspettative senza cadere nell’hype facile. Così, mentre si celebra il passato, si prepara il terreno al momento in cui le prime immagini del progetto usciranno dall’ombra e, come un tempo, sapranno sorprendere con la loro vivacità visiva e ludica dirompente ancora.