Piogge battenti, fulmini e raffiche di vento stringono l’Italia in una stretta di maltempo che, nella giornata odierna, coinvolge in particolare quattro regioni. L’allerta di livello arancione impone massima attenzione a cittadini e servizi di emergenza, mentre una perturbazione atlantica si sposta dal Nord verso il Centro peninsulare.

Emergenza arancione in Lombardia, Toscana, Lazio e Molise
Dall’alba di oggi la Lombardia, la Toscana, il Lazio e il Molise si trovano sotto un’avvertenza meteo di livello arancione, la seconda per gravità nella scala nazionale. Il Dipartimento della Protezione Civile, in costante raccordo con le autorità locali, ha disposto l’attivazione delle strutture operative, invitando la popolazione a evitare spostamenti non indispensabili e a mettere in sicurezza beni e veicoli. Gli esperti descrivono un quadro di precipitazioni diffuse, di carattere temporalesco, capaci di trasformarsi in pochi minuti in rovesci violenti, con possibili allagamenti nei centri urbani e nelle aree rurali. L’attenzione, in queste ore, non è mai troppa.
La causa scatenante è una vasta saccatura di origine atlantica che, dopo aver lambito le Alpi, scivola ora verso le regioni centrali, caricandosi di umidità e instabilità. Sulle pianure e sulle zone montane si prevede la formazione di celle temporalesche in rapida evoluzione, accompagnate da forti raffiche di vento, grandinate e prolungata attività elettrica. Le ripercussioni potenzialmente riguardano infrastrutture viarie, servizi ferroviari e forniture elettriche, mentre gli agricoltori temono per le colture già provate dalle recenti ondate di calore. Anche i corsi d’acqua minori vengono monitorati, poiché brevi ma intensi nubifragi potrebbero provocare rapide piene.
Le altre aree sotto osservazione
Mentre quattro regioni passano al livello arancione, un’estesa fascia del Paese rimane in quadro di allerta gialla. Vengono segnalati possibili temporali sparsi in Piemonte, Liguria e Marche, oltre che su tutti i territori di Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria e Campania. Questa classificazione implica un rischio localizzato ma concreto di disagi, soprattutto lungo le aree costiere e i bacini montani. I sindaci e gli operatori della protezione civile locale sono stati invitati a mantenere un livello di prontezza elevato, predisponendo squadre di pronto intervento e tenendo aperti i centri operativi comunali per l’intera durata dell’ondata perturbata.
Il bollettino indica inoltre precipitazioni estese su Friuli-Venezia Giulia e Emilia-Romagna che, nel corso delle prossime ore, si muoveranno rapidamente verso Umbria, Lazio, Molise e Campania. Le celle temporalesche attese potranno dar luogo a rovesci di notevole intensità, con picchi di pioggia concentrati in intervalli molto brevi. Proprio la rapidità con cui i fenomeni evolvono rende complessa ogni previsione puntuale e impone un monitoraggio continuo dei pluviometri e dei livelli idrometrici. Eventuali grandinate potrebbero interessare le aree collinari, danneggiando raccolti e serre.
Il nuovo bollettino della Protezione Civile
Nella serata di ieri, a integrazione dell’avviso già attivo, il Dipartimento della Protezione Civile ha diffuso un ulteriore comunicato di condizioni meteorologiche avverse. Il documento, condiviso con le regioni interessate, dettaglia le aree più esposte e le misure di prevenzione da adottare: sorveglianza dei corsi d’acqua, verifica della stabilità di alberature e infrastrutture leggere, sospensione di manifestazioni all’aperto. L’obiettivo è ridurre l’impatto di eventuali allagamenti, black-out e difficoltà di circolazione che, in analoghe situazioni passate, hanno messo a dura prova la resilienza dei territori.
Elementi decisivi sono la costante collaborazione tra il centro funzionale nazionale e le sale operative regionali, nonché la tempestività delle comunicazioni alle Prefetture. Al momento, squadre di vigili del fuoco e volontari sono già state preallertate in Lombardia e Toscana, con mezzi anfibi, pompe idrovore e gruppi elettrogeni pronti a intervenire. La rapidità d’azione diventa cruciale perché, nel caso di eventi temporaleschi persistenti, bastano poche decine di minuti per trasformare un corso d’acqua secondario in una minaccia reale per abitazioni e infrastrutture. L’invito è a seguire solo i canali ufficiali e ad attenersi scrupolosamente alle disposizioni dei sindaci.
L’analisi del meteorologo
Secondo il meteorologo Mattia Gussoni, il fulcro della perturbazione si sta concentrando sul triangolo formato da Liguria, Lombardia e Veneto, dove i modelli numerici prevedono picchi precipitativi assimilabili a veri e propri nubifragi. Le correnti sud-occidentali, impattando contro l’orografia alpina e appenninica, innescano moti convettivi intensi capaci di scaricare al suolo ingenti quantità d’acqua in tempi brevi. Non si esclude la possibilità di eventi localmente estremi che, già in mattinata, potrebbero mettere in difficoltà la rete stradale primaria e secondaria.
Gussoni sottolinea che, nel pomeriggio, il fronte temporalesco tenderà a traslare verso sud-est, raggiungendo la Versilia e le zone interne della Toscana per poi puntare su Lazio e Campania. I venti in rotazione da libeccio a ponente convoglieranno aria umida sul versante tirrenico, aumentando la probabilità di precipitazioni persistenti. La popolazione è invitata a non sottovalutare i passaggi di nuvolosità compatta, perché proprio questi possono costituire il preludio a scrosci improvvisi di notevole intensità, spesso accompagnati da grandine di medio calibro.
Uno sguardo al fine settimana
Il maltempo, spiegano i tecnici, dovrebbe insistere almeno fino alla mattinata di sabato, con la parte più attiva della perturbazione che si attarderà sul Centro e sul Sud peninsulare. Nel primo pomeriggio, tuttavia, un graduale rinforzo del campo di pressione favorirà l’attenuazione dei fenomeni a partire da ovest. Le ore successive saranno decisive per consentire la valutazione di eventuali danni e l’avvio di interventi di ripristino. Gli operatori rimarranno comunque in stato di preallerta, poiché residui nuclei temporaleschi isolati potrebbero ancora interessare l’Appennino centrale.
Se le proiezioni verranno confermate, la giornata di domenica offrirà un deciso miglioramento: cielo sereno o poco nuvoloso sulla maggior parte del territorio e temperature massime che, al Centro-Sud, potrebbero risalire fino a 28-29 gradi. Questo rialzo termico, tuttavia, non segnerà ancora la fine definitiva dell’instabilità stagionale. I climatologi ricordano che l’estate avanza verso il suo epilogo e che le oscillazioni bariche tipiche di fine agosto possono riproporsi rapidamente. L’invito resta quindi quello di mantenere alta la soglia di attenzione, anche in presenza di apparenti schiarite.