Nel cuore di questa fine d’agosto, la Protezione Civile richiama l’attenzione su tre regioni del Centro-Sud: Molise, Basilicata e l’area abruzzese del Bacino Alto del Sangro. L’allerta gialla per temporali odierna segna l’avvio di una sequenza di giornate contraddistinte da contrasti atmosferici, destinati a intensificarsi con l’avvicinarsi dell’ex uragano Erin.

Avvertimento della Protezione Civile: territorio sotto osservazione
La mappa delle allerte redatta dall’organismo nazionale di gestione delle emergenze mette in evidenza Molise, Basilicata e l’area montana del Bacino Alto del Sangro in Abruzzo. Su queste zone, nelle prossime ore, sono previste celle temporalesche in grado di riversare ingenti quantitativi d’acqua in tempi ridotti, con la possibilità di raffiche di vento e locali grandinate. Secondo il bollettino, l’instabilità arriverà a sviluppo diurno, ma non si escludono precipitazioni improvvise anche in altri momenti della giornata, specie laddove il riscaldamento solare sarà più marcato.
L’avvertimento non riguarda soltanto la quantità di pioggia attesa; la Protezione Civile sottolinea con forza il rischio di criticità idrogeologiche come ruscellamenti, allagamenti nei punti più depressi della rete viaria e possibili innalzamenti dei corsi d’acqua minori. Ai sindaci è stato raccomandato di predisporre controlli su tombini e canali di scolo, mentre alla popolazione si consiglia di prestare attenzione soprattutto durante gli spostamenti nelle ore centrali, quando il contrasto tra suolo surriscaldato e aria più fresca in quota potrebbe amplificare l’intensità dei fenomeni.
Dinamiche atmosferiche di inizio settimana
Nonostante l’allerta odierna, l’inizio di settimana si presenta per larghi tratti caratterizzato da un cielo poco nuvoloso, complice un campo di alta pressione che, pur non risultando particolarmente robusto, riesce a garantire condizioni relativamente stabili sulle pianure e lungo i litorali. I meteorologi descrivono questa fase come tipicamente estiva: il soleggiamento diurno innalza le temperature e, sulle aree interne, favorisce la formazione dei cosiddetti temporali di calore, fenomeni rapidi ma localmente violenti che si esauriscono entro il primo pomeriggio, lasciando spesso dietro di sé aria più fresca e cieli rapidamente sereni.
A livello sinottico, gli esperti coordinati dal meteorologo Federico Brescia rimarcano che questa parentesi di relativa quiete non deve ingannare: l’aria in quota resta infatti predisposta a rapidi guasti. La presenza di valori termici elevati al suolo, in particolare sulle aree collinari, costituisce un bacino di energia potenziale che, se innescato da minimi perturbati in arrivo dall’Atlantico, può tradursi in rovesci intensi e distribuiti in modo irregolare. Tale contesto rappresenta il preludio alle giornate successive, quando la dinamica sinottica cambierà più marcatamente.
Mercoledì 27: aria tropicale e calura estrema al Centro-Sud
Con l’avvicinarsi del giorno 27 agosto, il baricentro della scena meteorologica si sposta sul Mediterraneo centrale. L’ex uragano Erin, pur degradato in ciclone extra-tropicale, inizia a richiamare masse d’aria molto calde e cariche di umidità dalle latitudini subtropicali. Questo flusso meridionale avvolgerà soprattutto Sicilia, Sardegna e gran parte del Centro-Sud, trascinando le colonnine di mercurio verso valori prossimi o, in taluni casi, superiori ai 40 gradi. Il disagio fisico sarà accentuato dal tasso di umidità, destinato a salire sensibilmente nelle ore serali e notturne dove il ristagno di calore resterà percepibile.
Questa ondata di afa non si limiterà ad alzare la temperatura, ma destabilizzerà ulteriormente gli strati atmosferici. L’energia termica accumulata al suolo fungerà da carburante per la convezione, pronta a liberarsi in forma di temporali violenti qualora insorgano vortici locali. Le autorità sanitarie raccomandano di limitare l’esposizione al sole nelle ore più calde, idratarsi correttamente e prestare particolare attenzione a bambini e anziani, categorie maggiormente esposte ai colpi di calore in presenza di valori termici così elevati, oltre a suggerire di evitare sforzi fisici intensi.
Nord Italia verso un repentino cambio di scenario
Mentre il Centro-Sud sarà alle prese con la contro-offensiva subtropicale, le regioni settentrionali inizieranno già mercoledì a percepire i primi sintomi di un cambiamento radicale. L’afflusso di aria più fresca e instabile dall’Atlantico, alimentato dalla medesima depressione legata a Erin, urterà contro la cupola calda presente al suolo, innescando una linea di contrasto particolarmente marcata. Tale interazione potrà tradursi in rovesci e temporali organizzati, localmente accompagnati da forti raffiche di vento e grandine di dimensioni rilevanti, secondo gli ultimi modelli previsionali.
Le zone più esposte, stando alle elaborazioni più recenti, risultano Liguria e Piemonte. Qui il rischio principale è rappresentato dagli eventuali nubifragi lampo, con precipitazioni concentrate in brevi lassi di tempo capaci di mettere in crisi la rete idrografica minore. Gli operatori dei servizi di protezione civile locale stanno predisponendo piani di monitoraggio sui torrenti e predisponendo squadre di pronto intervento per fronteggiare eventuali criticità, anche alla luce dei precedenti eventi estremi verificatisi negli ultimi anni, nella medesima area alpina e nell’entroterra.
Giovedì 28: l’ex uragano Erin spinge il maltempo al culmine
Il picco dell’instabilità, secondo le proiezioni, si manifesterà nella giornata di giovedì 28 agosto, quando il nucleo depressionario associato all’ex uragano Erin si avvicinerà ulteriormente alla penisola. Sul Nord Italia il quadro meteorologico potrà assumere connotati marcatamente autunnali, con precipitazioni diffuse e persistenti che, sui settori occidentali, potrebbero superare le soglie pluviometriche di attenzione. Lungo la costa ligure e sulle aree pedemontane piemontesi non si escludono quantitativi d’acqua tali da provocare alluvioni lampo di non facile gestione per i bacini idrici minori.
Al contempo, l’aria calda intrappolata sul Centro-Sud tenderà gradualmente a cedere, ma non lo farà senza contrasti: l’impatto tra masse d’aria di diversa origine potrà generare ulteriori temporali violenti anche sulle regioni adriatiche e sulle zone interne appenniniche. La fase perturbata si annuncia quindi complessa e in rapida evoluzione; per questo motivo gli esperti invitano a seguire gli aggiornamenti ufficiali e ad adottare comportamenti prudenti, evitando attività all’aperto in caso di avvisi specifici diffusi dalla Protezione Civile nazionale e dai centri meteorologici.