Alle prime luci della nuova stagione, la curva di San Siro ha celebrato una notte tutta tinta di nerazzurro: un tandem offensivo incontenibile ha mandato in archivio l’esordio con giocate da copertina, lasciando al palo la retroguardia granata e scaldando già le fantasie di chi vive di quote, voti e bonus.

La ThuLa riparte con il turbo
Nella sfida inaugurale contro il Torino, la coppia battezzata dagli appassionati come ThuLa ha mostrato, senza troppi convenevoli, quanto possa risultare determinante. Marcus Thuram ha impiegato pochi minuti per accendere l’entusiasmo: ha arpionato palloni, dettato movimenti in profondità e, soprattutto, ha infilato due conclusioni precise che hanno reso vano ogni tentativo di contenimento avversario. Il suo repertorio, spalmato su novanta minuti di strappi e giocate di tecnica, ha posto le basi per un successo mai realmente in discussione, trasformando ogni attacco nerazzurro in un pericolo costante per i granata.
A fianco del francese, il capitano Lautaro Martinez ha indossato i panni del trascinatore, interpretando il ruolo di terminale offensivo e di rifinitore con la stessa disarmante naturalezza. Il numero dieci non si è accontentato di timbrare il cartellino con la rete del sorpasso, ma ha servito anche l’assist che ha completato la serata di grazia del compagno di reparto. Il suo lavoro in pressing alto, costante e feroce, ha prosciugato le linee di passaggio granata, confermando la leadership carismatica che il gruppo gli riconosce. Un mix di cattiveria agonistica e lucidità tecnica che, fin dal primo appuntamento, ricorda a tutti perché il popolo nerazzurro lo consideri imprescindibile.
Dal rettangolo verde ai sogni scudetto, l’Inter ritrova l’energia dei suoi tenori
Il risultato maturato sul prato del Meazza non è solo un dato statistico, ma il primo indizio di una stagione in cui Inter pare intenzionata a proiettarsi molto in alto. L’intesa tra le due punte permette alla squadra di sviluppare un calcio rapido e verticale, liberando spazi che gli esterni e i centrocampisti possono sfruttare a loro volta. Non è un caso che, appena la coppia si accende, gli automatismi tornino fluidi come nella passata annata più felice. Tra gesti tecnici, movimenti coordinati e un feeling che appare già rodato, i nerazzurri ottengono quello che serve di più a inizio campionato: fiducia e consapevolezza.
La serata, tuttavia, porta con sé anche la controcopertina granata. Mister Baroni, conscio di trovarsi di fronte a un reparto d’attacco tra i più esplosivi della Serie A, aveva impostato una squadra compatta, pronta a ripartire. Eppure, di fronte alla creatività e alla ferocia degli avanti nerazzurri, gli argini sono saltati sin dalle prime fasi. La difesa del Torino ha provato ad adattarsi stringendo le linee, ma la pressione incessante e la capacità di alternare gioco nello stretto e profondità hanno sbriciolato ogni piano. Alla fine, la doppia firma di Thuram e il contributo totale di Lautaro hanno lasciato i granata a riflettere su ciò che va rivisto.
Riflessi immediati sul fantacalcio
Quando si parla di bonus, le cifre della premiata ditta ThuLa valgono oro puro per gli allenatori virtuali. Due prime scelte al draft che, alla prima uscita stagionale, producono quattro bonus tra reti e assist spalancano scenari accattivanti per chi sta organizzando le aste di fine agosto. Marcus Thuram, accreditato di un voto di 7,5 grazie all’efficacia delle sue conclusioni e alla qualità complessiva della prestazione, si candida con forza a ruolo di top di reparto; allo stesso modo, il 7,5 con cui viene premiato Lautaro Martinez legittima l’investimento che molti si accingono a fare.
L’immagine di un attacco che produce numeri e spettacolo sin dall’avvio alimenta l’entusiasmo di chi, nella gestione delle fantasquadre, ricerca certezze a cui aggrapparsi ogni domenica. I nerazzurri offrono proprio quella sensazione di solidità a livello di bonus che rischia di far lievitare le quotazioni all’interno delle leghe private. L’avvertimento, di conseguenza, vale per tutti: lasciarsi scappare uno dei due protagonisti dell’esordio potrebbe rivelarsi un errore imperdonabile, perché l’impressione è che i loro guizzi siano destinati a ripetersi con cadenza regolare lungo l’intero campionato.